Dossier

La terapia genica

I problemi tecnici della terapia genica

Idealmente il trasferimento di geni esogeni dev'essere sicuro per il paziente e per gli operatori, efficiente sia in termini quantitativi sia qualitativi e selettivo per un determinato bersaglio cellulare.

La sicurezza si basa sulla necessità di non causare danni diretti al paziente e soprattutto di non modificare stabilmente il patrimonio genetico umano.

A questo proposito per ora la maggior parte degli sforzi della terapia genica sono diretti verso quelle patologie che non lasciano prevedere la possibilità che il paziente abbia dei figli (ad esempio su malati terminali di neoplasie), ma in futuro la necessità di non modificare stabilmente la linea germinale potrebbe divenire un problema reale e concreto. Comunque la terapia genica attuale è esclusivamente somatica sia a causa delle perplessità etiche che solleverebbe la manipolazione di cellule germinali sia a causa dei limiti tecnologici esistenti.

L'efficienza della terapia invece dipende dal numero di geni che si riesce a veicolare in un paziente e dalla facilità con cui questi possono venir inseriti stabilmente nelle cellule.

Ogni sistema cellulare presenta sotto quest'aspetto caratteristiche differenti, ma è per ora ancora l'efficienza che si riesce ad ottenere variando la scelta delle strategie note è ancora troppo bassa rispetto alle ambizioni terapeutiche.

Un altro problema è quello della selettività del bersaglio cellulare da trasfettare, questa è maggiore se si procede ex-vivo, mentre è più difficile da garantire in-vivo, soprattutto se si utilizzano vettori virali che almeno in teoria non hanno limiti d'infezione.

Al momento sono in studio differenti strategie per permettere l'ingresso del vettore solo in cellule specifiche anche in-vivo, ma nonostante il grande impegno i risultati sono stati per ora modesti. Un altro aspetto non trascurabile è legato all'immunogenicità che alcuni vettori o che l'inserimento di determinati segmenti genici in determinate cellule può creare.

L'immunogenicità infatti può causare fenomeni acuti come ad esempio le reazioni simil-influenzali o renitiche conseguenti all'uso di vettori adenovirali o fenomeni subacuti e cronici in particolare causati dagli anticorpi prodotti dall'organismo ospite che riescono a riconoscere le cellule bersaglio trasfettate e quindi a distruggerle annullando tutti gli effetti della terapia genica.

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