Dossier

Le immagini che aiutano la medicina

Ecografia

E’ l’esame classico delle donne in gravidanza, attraverso cui si può seguire l’evoluzione del feto. Questo è indicativo del fatto che si tratta di un esame del tutto innocuo, che infatti non utilizza radiazioni ionizzanti, ma ultrasuoni. Inoltre è semplice, rapido ed economico. E’ adatto anche a esaminare tutti i tessuti molli (fegato, milza, pancreas). Il paziente vede le immagini nel momento stesso in cui si formano, contemporaneamente al medico. Ma nonostante la semplicità d’uso, la sua lettura non è così banale. Basti pensare alla difficoltà di scoprire il sesso di un nascituro!

Per le ecografie in gravidanza ora è possibile anche quella in tre dimensioni, ma il suo uso è consigliato solo per rivelare particolari malformazioni. L’ecografia in 3D infatti ha bisogno di ultrasuoni più intensi e non è ancora escluso che il bambino non ne sia infastidito.

Come funziona

Quando il medico passa la sonda dell’apparecchio sulla pelle del paziente, invia un fascio di ultrasuoni che viene più o meno assorbito o riflesso a seconda dei tessuti che attraversa. Ad esempio, le ossa e l’aria li riflettono del tutto, i muscoli soltanto una parte, i liquidi per niente. Il medico spalma un gel sulla pelle del paziente per evitare che fra la pelle e la sonda si formino delle bolle d’aria, con le quali non si vedrebbe nulla. Gli ultrasuoni riflessi indietro sono raccolti dalla sonda e analizzati. Ricostruendo il tempo impiegato a fare il percorso di andata e ritorno e misurando i cambiamenti di frequenza, il computer calcola la distanza fra la sonda e i tessuti incontrati. Con queste distanze e l’intensità delle eco il computer produce quindi sullo schermo una immagine in bianco e nero.

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