Dossier

Quando le parole bisticciano

Disturbi delle funzioni corticali superiori

L’invecchiamento globale della popolazione negli ultimi anni comporta inevitabilmente un maggior rischio di malattie cerebrovascolari, come ad esempio l’ictus cerebrale. Parole

“Una delle condizioni più drammatiche delle malattie cerebrovascolari – fa osservare Paola Guglielmino, docente all’Università di Torino - è l’afasia, ossia la perdita totale o parziale della parola, a seguito di una lesione organica delle strutture cerebrali responsabili della codificazione o della decodificazione di messaggi.”

Agli incidenti cardiovascolari bisogna poi annoverare le afasie da trauma cranico che aumentano sempre più anche nei soggetti giovani.

L’aspetto comunicativo del paziente afasico può essere compromesso in forma più lieve o più grave, può coinvolgere ambiti comunicativi che non si fermano al semplice linguaggio verbale e che coinvolgono la possibilità di accedere al linguaggio scritto (lettura e scrittura), al linguaggio gestuale, fino ad arrivare alla intenzione comunicativa. Bisogna infatti ricordare che si tratta di persone che fino all’evento che ha causato la perdita della possibilità comunicativa, potevano comunicare e parlare in modo assolutamente adeguato.

L’esperienza clinica del logopedista sottolinea quindi che nei soggetti afasici oltre ai deficit linguistici esistono disturbi pragmatici quali ad esempio perdere l’intenzione comunicativa, avere difficoltà nella gestione delle informazioni nuove, una scarsa rappresentazione dello stato mentale di chi sta partecipando allo scambio comunicativo.

Tutti questi disturbi saranno valutati dal logopedista attraverso un protocollo diagnostico standardizzato che fornisce tutti i dati indispensabili per la stesura del protocollo riabilitativo.

Gli aspetti comunicativi e linguistici sono oggetto di valutazione perché l’intervento riabilitativo logopedico partirà sempre da entrambi i livelli.

Quindi si valuteranno i deficit linguistici (fonologici, lessicale,grammaticali) in comprensione ed in produzione e contemporaneamente ma si valuteranno anche aspetti mnestici, cognitivi, spazio-temporali, delle intenzioni comunicative ed altri.

La scelta della tecnica riabilitativa da parte del Logopedista è normalmente complessa e richiede la costante verifica dei risultati raggiunti. I dati sui quali attenersi per l’impostazione del protocollo riabilitativo sono numerosi; l’età ed il sesso del paziente, il suo livello culturale,la sua attività lavorativa,le abitudine quotidiane pre-morbose,l’evento che ha causato l’afasia,il tipo e la dimensione della lesione,il tempo intercorso dal momento del danno cerebrale,lqa struttura socio-comunicativa in cui il paziente è destinato a trovarsi (casa, comunità, famiglia….),la motivazione del paziente, la gravità ed il tipo di afasia…….

Le possibilità terapeutiche sono numerose. E’ opinione comune che la scelta del sistema riabilitativo tenga conto di tutti i canali comunicativi e di tutte le modalità comunicative possibili oltre che dell’analisi del paziente nel suo insieme..

Negli ultimi anni i sistemi informatizzati hanno trovato larga diffusione nei servizi di Logopedia. I programmi, nati in prima battuta per utenti dell’età evolutiva,ora si rivolgono anche a pazienti cerebrolesi adulti, con deficit linguistici, di memoria, di attenzione etc etc.,quindi, accanto alla rieducazione tradizionale è possibile avvalersi di software informatici.

Il recupero comunicativo nei pazienti con afasia è legato al tipo di danno ed alla gravità ma, i risultati, normalmente sono tali da far rientrare il paziente all’interno dell’anello comunicativo, con possibilità quindi di comunicazione, sfruttando ed ampliando tutte le possibilità comunicative residue.

Suggerimenti