Dossier

Il cancro dell'utero: nuove strategie

Diagnosi

E’ possibile rilevare la presenza dell’infezione da HPV con esami di routine, il più noto dei quali è il Pap test. Si tratta di una tecnica poco invasiva che, sulla base delle cellule raccolte durante una normale visita ginecologica, è in grado di identificare eventuali lesioni precancerose o cancerose.

Il Pap test può anche rilevare la presenza di infezioni batteriche o l’esistenza di una micosi. In alcuni casi il ginecologo affianca la speculoscopia, che comporta l’uso di una sorta di luce capace di rivelare la presenza di specifiche infezioni da Papillomavirus. L’associazione di Pap test a speculoscopia è riuscita a identificare 62 lesioni ogni 100 pazienti, anzichè 42 su 100 dell’esame singolo. Il problema è che questi esami associati aumentano anche i falsi positivi.

Purtroppo soltanto una donna su due, in Italia, si sottopone periodicamente a questo tipo di controllo e molte lo conoscono solo per sentito dire. Questo è un grosso problema, perchè il Pap test permetterebbe di individuare eventuali alterazioni tumorali della cellula prima che compaiano i sintomi clinici della malattia.

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