Curiosando tra le attività…
Il museo dei sogni a quattro ruote
Come tutti gli stilisti del design industriale, la Bertone progetta oggetti di ogni tipo, dagli orologi alle selle di bicicletta, dalle lampade alle navi, fino al nuovo termovalorizzatore per la Provincia di Torino.
Ma più ancora degli altri suoi famosi colleghi piemontesi Bertone ha legato la propria fama all’automobile, e alla granturismo sportiva in particolare.
L’esposizione di Caprie, è distribuita su due livelli, celebra il grande ruolo avuto da Nuccio Bertone nello sviluppo del
Al piano superiore ci sono i modelli di serie di qualche decennio fa, che sono diventati nel tempo preziose vetture da collezione.
Qui gli amatori delle quattro ruote andranno in estasi trovando, una accanto all’altra, la storica Alfa Romeo
Il grande spazio del piano inferiore ospita invece un viaggio nel tempo lungo la linea storica ideale dell’innovazione a due e a quattro ruote.
Ci sono vetture di serie, dalle Lamborghini
Ci sono gli scooter, da una
E poi ci sono i prototipi e le
Come la
Oppure il veicolo a basso impatto ambientale
O ancora la
Come scriveva Giovanni Arpino, queste “non sono soltanto automobili: sono immagini del mondo in cui viviamo, sono sinonimi di potenza e di perfezione, sono bellezze industriali che si incastonano come una perla nell'anello del tempo.”
Come nasce una concept car
A Caprie si svolge tutto il processo produttivo dei prototipi che vanno poi in esposizione ai Saloni dell’automobile in giro per il mondo.
Questi pezzi unici possono essere commissionati da clienti internazionali come General Motors, Mazda o Honda, oppure realizzati a proprie spese da Bertone come investimento pubblicitario e di immagine.
In ogni caso le concept car, che sono realizzate partendo dal telaio e dal motore di un modello commerciale, devono essere vetture originali e dotate di elementi innovativi.
Per colpire i visitatori dello stand in cui vengono esposte, devono sorprendere con forme esterne, arredi interni e soluzioni tecnologiche d’eccezione, che lasciano intravedere il possibile futuro dell’automobile.
Alle concept car di Stile Bertone lavorano circa 130 persone, ugualmente suddivise nelle varie fasi: la parte creativa, cioè gli stilisti che producono pezzi di carta con schizzi e disegni; poi i tecnici che fanno i calcoli precisi usando il computer; poi l’officina di modellazione, e infine quella di produzione.
È interessante scoprire come la realizzazione di questi prototipi oggi coinvolga, fianco a fianco, le tecnologie più avanzate e l’attività manuale più tradizionale.
I designer sono due, uno per l’interno e uno per l’esterno del veicolo, ciascuno con un gruppo di giovani collaboratori. Il loro compito è creare “abiti” unici che siano armoniosi e belli da vedere, anche se a volte provocatori.
La ricerca di stile, oggi come in passato, si fa con carta e matita: tutte le nuove idee nascono da disegni a mano libera.
Soltanto dopo che lo schizzo con l’idea è stato approvato, si passa all’uso del computer, che è principalmente un ausilio per visualizzare le idee e vedere “come verrebbero” se realizzate.
Nella sala virtuale che si trova a fianco del museo si fa una prima ricostruzione animata tridimensionale, a partire dai figurini dello stilista
Grazie alla realtà virtuale 3D immersiva si può così vedere l’oggetto da ogni prospettiva, entrarci dentro e fare una prima verifica delle soluzioni ergonomiche.
Il computer può servire poi anche per dare un effetto scenografico, per esempio collocando virtualmente l’auto in un ambiente cittadino o nel mezzo di un deserto.
Soltanto quando si è convinti dell’idea si passa alla fase successiva, molto più costosa, in cui si crea davvero un modello fisico dell’auto.
Al CAS,
I modelli di ricerca, che un tempo erano realizzati in legno, oggi sono fatti di gesso.
Questo è un ottimo sistema per la ricerca di stile: nella fase di sbozzato basta bagnare con acqua per cancellare gli errori e poi rifare in tempi brevi la versione corretta.
Per mostrare le diverse proposte ai committenti si preparano modellini in scala 1:4 o 1:5.
Quando un progetto è stato scelto i gessisti scolpiscono un modello in scala 1:1, usando scagliola grezza impaccata su uno scheletro metallico.
Quando una semifiancata è completa, la si rileva con misurazioni computerizzate per poi riportarla simmetricamente dall’altro lato del modello, dove il gesso ora viene scolpito a macchina usando le tecniche del CAM,
Quando si passa poi a realizzare il prototipo da esposizione, entrano in azione i leggendari battilastra.
Il materiale di elezione è infatti, come in passato, la lamiera battuta a mano su stampi costruiti
Il battilastra è un artigiano di altissima qualità, che con i suoi vari tipi di martelli traghetta rumorosamente nel XXI secolo le competenze antiche dei primi carrozzieri.
Per questa professione non esiste una scuola: la formazione avviene internamente all’azienda e richiede anni di lavoro.
Infine gli interni dei prototipi, che un tempo erano vere e proprie sculture di legno sellato con pelle, oggi si realizzano usando materiali più moderni e facili da gestire, come il clay o il polistirolo bianco.
Nuove frontiere dell’auto
Innovare nel car design è difficile: sulle automobili sono ormai stati fatti esperimenti di ogni tipo, e sono poche le vetture che si ricordano per aver segnato un’epoca.
Bertone è stato uno dei protagonisti assoluti in questo campo.
Ancora oggi per esempio appare moderna e quasi futuristica la
Quasi vent’anni dopo, la
Dal punto di vista dell’interfaccia uomo-macchina l’esperimento forse più interessante è quello della
L’innovazione più eclatante qui è nel sistema di guida, basato su un rivoluzionario principio
Il guidatore non ha più ai piedi una pedaliera per freno e acceleratore, e non esiste neppure l’asse dello sterzo.
Non ci sono più cavi idraulici per trasmettere in modo analogico i comandi del guidatore: il motore e le ruote sono controllati da attuatori che ricevono esclusivamente segnali elettrici trasmessi via filo.
Il volante diventa un “guidante”: l’acceleratore e il freno sono gestiti dalla rotazione di due manopole in stile motociclistico, poste verticalmente ai due lati della cloche di derivazione aeronautica.
Le possibilità offerte dal drive-by-wire sono poi state esplorate anche con la
Anche altri carrozzieri hanno poi proposto idee simili, ma la
Intanto la collaborazione di Bertone con la General Motors statunitense prosegue verso il futuro con il progetto