Come nasce un marchio biologico
Il processo di conversione che trasforma un’azienda agricola da tradizionale a biologica è articolato e richiede tempi tecnici di verifica abbastanza lunghi, in quanto la corrispondenza ai parametri qualitativi stabiliti dal disciplinare europeo è calcolata su intervalli temporali prestabiliti, atti a valutare che l’attività di trasformazione sia perseguita continuativamente secondo i criteri valutativi individuati dal regolamento europeo.
Il primo passo consiste in una notifica della volontà di trasformare l’azienda da tradizionale in biologica alla Provincia di appartenenza e all’organismo di controllo competente. La notifica è un atto con il quale si comunica la strutturazione della propria realtà aziendale e i terreni che si intende destinare al biologico. La conversione, infatti, può essere totale o parziale: nel primo caso tutte le coltivazioni dell’azienda sono interessate al processo di trasformazione da convenzionale a biologico, nel secondo caso invece a fianco di una parte di coltivazioni che subisce il processo di conversione ne resta un’altra che continua a essere condotta con il metodo convenzionale. I destinatari della notifica sono la Provincia competente per il territorio in cui si trova l’azienda e un organismo di controllo che assume il ruolo di garante scelto liberamente tra quelli autorizzati dal Ministero dell'Agricoltura e Foreste in conformità a quanto previsto dal Reg. CEE 2092/91.
All’atto della notifica inizia l’adeguamento al protocollo per la produzione biologica, e in breve tempo l’organismo di controllo fa pervenire all’azienda due tipologie di documenti: i registri
A tre mesi circa dalla notifica l’azienda è sottoposta a una prima ispezione, volta ad accertare il rispetto del protocollo per la produzione biologica: il personale preposto preleva campioni di materie prime, suolo e prodotti agricoli per sottoporli ad analisi, e contemporaneamente verifica che non ci siano difformità tra quanto dichiarato e quanto risultante dai registri e dal programma annuale e la realtà aziendale.
Dopo due anni di adesione al protocollo durante i quali si risulta in regola a tutte le ispezioni, si riceve la certificazione per il biologico, che consiste nella possibilità di vendere frutta, verdura e derivati con la dicitura “da agricoltura biologica” e che materialmente è rappresentata dall’autorizzazione alla stampa di etichette con il marchio dell’azienda da apporre sui prodotti.