Cidrolin
Cidrolin sta sulla sua chiatta, eternamente ormeggiata nello stesso punto. In pratica non la lascia mai, così come non lascia mai il suo anno, il 1964. Sono gli altri a venire da lui: il Duca d'Auge in particolar modo, ma anche tutti personaggi minori, le comparse, che popolano e arricchiscono
A conti fatti, a entrambi non mancano le vicende nelle quali sono coinvolti. Cidrolin è il passare del tempo, quasi senza cambiamenti di spazio. Il Duca è il movimento, incurante dello spazio. Cidrolin rappresenta l'abitudine, tanto quanto il Duca d'Auge è l'avventura. Nessuna delle due, l'abitudine e l'avventura, ha una vera e propria motivazione. Sono semplicemente così. Cidrolin è l'immobilità, la stasi, o forse soltanto la lentezza. Il duca è il movimento, il moto perpetuo, in eterna accelerazione. L'uno si lascia superare dagli eventi. Guarda chi lo lascia - sia questi la serva o la figlia - e osserva. L'altro è il loro motore. Nulla di quanto accade intorno a lui, è lasciato al caso. Tutto ha origine dal Duca, apparentemente. Ma probabilmente, in realtà, il vero fulcro è Cidrolin.
Tant'è che Queneau ne fa un fulcro anche come personaggio de