Dossier

Le cosmicomiche di Italo Calvino

Che cosa è una cosmicomica?

Cosmicomiche deriva dalla giustapposizione di due termini: cosmico e comico.

Cosmico evoca l'assoluto: sono racconti la cui materia è in grado di avere la grandezza del mito.

Comico si riferisce invece al temine inglese comics, che indica la striscia di vignette.

Salvo poche eccezioni, una cosmicomica ha una struttura molto ben definita: in poche righe, staccate dal corpo narrativo, si riassume o si racconta un'ipotesi scientifica. Segue poi un racconto, la cosmicomica propriamente detta, nel quale lo spunto iniziale viene abbandonato nel volgere di qualche giro di frase, per essere ripreso a vari livelli, secondo la fantasia creativa dell'autore.

Braccio di Ferro - italo calvino A prima vista può sembrare un genere imparentato con la fantascienza (science fiction, SF), ma Calvino stesso ha avuto modo di tornare su questo aspetto più volte: "il procedimento delle cosmicomiche," dice Calvino, "non è quello della Science Fiction (cioè quello classico - e che pure molto apprezzo - di Jules Verne e H. G. Wells). Le cosmicomiche hanno dietro di sé soprattutto Leopardi, i comics di Popeye (Braccio di Ferro)." (da Lezioni americane, Visibilità, 1988).

Dunque episodi a se stanti, conchiusi, con un inizio, uno svolgimento e una fine. E all'inizio dell'episodio successivo si può far finta che il precedente non sia neppure avvenuto. Sono quindi delle "messe in scena" quasi indipendenti l'una dall'altra, secondo l'esempio dei fumetti a "strisce", a cui sono sufficienti poche vignette per creare una vicenda narrativa definita. Per poi riavvolgere il nastro, all'inizio della striscia successiva, e riprendere esattamente la medesima situazione dando luogo però a un esito diverso.

"Protagonista delle cosmicomiche è sempre un personaggio, Qfwfq, difficile da definire, perché di lui non si sa nulla. Non è nemmeno detto che sia un uomo (….) si deve calcolare che ha più o meno l'età dell'universo" (dalla prefazione a Le cosmicomiche).

Qfwfq è stato testimone e protagonista di tutto: dal Big Bang alla formazione del sistema solare, dalla mitosi cellulare alle enormi, spaventose galassie infestate da buchi neri giganteschi. Ed è stato corporeo oppure privo di sostanza, a volte bambino, a volte tendente al pesce o al dinosauro. Metamorfosi, queste, rese accettabili perché la struttura narrativa stessa richiama, in realtà, un'immagine unificante che guida il lettore: ecco apparire - sotto sotto - un vecchio rompiscatole, con una barba più o meno lunga, che non fa che ricordare il tempo immemorabile della sua gioventù.

Come ci aspettiamo, nonostante la vastità delle esperienze, Qfwfq non è certo un testimone attendibile. Da lui non avremo mai una visione coerente del cosmo né della sua storia. Anzi è "pronto di volta in volta ad avallare con le sue memorie d'infanzia o di giovinezza ipotesi contraddittorie o addirittura opposte."

Il gatto Felix e la Luna È stupefacente? Ma no, fa parte del gioco delle comics, delle strisce, appunto, che non compongono una storia coerente ma tanti sketch che non hanno memoria uno dell'altro. Tanto più che sebbene Qfwfq sia la voce narrante e il protagonista di 28 delle 33 cosmicomiche scritte da Calvino, non si può certo dire che il personaggio abbia una sua evoluzione psicologica: ogni avventura inizia con Qfwfq alle prese con un teorema, una congettura, un’ipotesi della scienza moderna, spesso contemporanea, pronto a giurare sulla sua verità e a raccontare episodi più o meno credibili che si sono verificati proprio perché le cose, a quell'epoca, andavano in quel modo. E non importa se nel racconto che segue, le cose, a quell'epoca, sembrano andare in modo del tutto opposto.

Insomma, Qfwfq quando parla ha lo stesso potere evocativo di un vecchio nonno che rafforza le tradizioni della famiglia, con le sole armi della propria oralità e delle immagini che ne scaturiscono.

A chi interessa se, ogni tanto, è contraddittorio?

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