Dossier

Dove si scoprono i mattoni della materia. In giro per la Rete fra i maggiori laboratori di fisica del mondo

Cern

Logo del Cern

E’ il Laboratorio europeo per la fisica delle particelle, in questo campo il centro di ricerca più grande del mondo. Istituito nel 1954, si trova vicino a Ginevra, al confine fra la Svizzera e la Francia. E’ un’istituzione internazionale a cui collaborano oggi 19 Stati europei con la partecipazione di paesi extraeuropei come gli Stati-Uniti e il Giappone. Circa 6500 scienziati, la metà dei fisici delle particelle di tutto il mondo, usufruiscono delle strutture di questo laboratorio. Come in tutti i grandi centri di ricerca della fisica, la maggior parte di loro lavora al Cern solo per brevi intervalli di tempo, portando poi avanti le proprie ricerche nelle oltre 500 università di provenienza. L’istituzione favorisce una formazione tecnica avanzata in ambiente internazionale con programmi di studio e di ricerca destinati a studenti universitari, dottorandi e ricercatori.

In questo laboratorio sono stati scoperti i bosoni Z e W, particelle che trasportano l’interazione debole, una delle quattro forze fondamentali della natura. Grazie a questa scoperta Carlo Rubbia ha vinto il premio Nobel nel 1984. Al Cern si trova il grande acceleratore circolare lungo 27 chilometri, che, costruito sotto terra, è lo strumento che permette di sondare la materia nei suoi componenti più piccoli, spingendo le particelle ad energie elevatissime e poi facendole collidere fra di loro. Oggi in questo tunnel si sta costruendo l’acceleratore della prossima generazione, chiamato LHC, la cui realizzazione sta impegnando la maggior parte delle risorse disponibili e che permetterà di fare alcune importanti verifiche al Modello Standard oggi ritenuto valido per spiegare il numero e le proprietà delle particelle elementari. Nel frattempo però sono in corso anche altri esperimenti, come quelli che studiano le proprietà dell’antimateria (vedi notizia del 18 settembre 2002).

Il Cern è anche il luogo in cui è stato inventato il World-Wide Web: a ragione quindi, il suo sito web, rinnovato a fine 2002, è molto sviluppato. Nella home page, in inglese o in francese, se cercate una spiegazione semplice di che cosa si studia al Cern, potete cliccare sulla sezione destinata alla presentazione del laboratorio e, attraverso successivi approfondimenti, conoscere la storia del Cern, chi vi lavora e con quali strumenti, quali sono le ricadute di queste ricerche sulla nostra vita e avere una panoramica sulle sfide che i ricercatori stanno affrontando con gli esperimenti in costruzione.

Dalla home page potrete accedere anche alle informazioni per organizzare la vostra visita “reale”, essere aggiornati sulle novità delle scoperte e dello stato di avanzamento degli esperimenti, nonché avere un contatto diretto con gli scienziati, con la possibilità di porre domande via e-mail.

L’attività di divulgazione e di formazione rivolta alle scuole e in generale a tutti i cittadini europei è un elemento fondamentale per un’istituzione come il Cern. La pagina relativa alla sezione educational, a cui si accede dalla home page, presenta una panoramica dell’offerta, dai corsi per insegnanti delle scuole superiori, ai programmi per studenti universitari e giovani laureati, oltre a materiali di tipo ludico-didattico disponibili on-line.

Il Cern ha anche realizzato per i visitatori un’esposizione permanente interattiva, il Microcosmo, con lo scopo di far prendere confidenza al visitatore con i grandi temi della fisica delle particelle mostrando dal vivo attrezzature scientifiche originali. Sul sito web sono a disposizione delle scuole schede per preparare e approfondire la visita, mentre fra i materiali a disposizione si trovano un paio di cose (anche in italiano) che possono interessare anche altri: un piccolo esperimento interattivo per capire come si accelerano le particelle cariche e “potenze di dieci”, un’esplorazione dell’Universo a diverse scale di lunghezza.

Fra gli strumenti di divulgazione che il Cern utilizza sfruttando le possibilità offerte dalla Rete vi è quella dei webcast, trasmissioni via Internet realizzate con animazioni, ad esempio sul tema dell’antimateria.

Questa tecnologia è proposta anche fra le attività di “Sci-Tech: couldn’t be without it!”, l’iniziativa di divulgazione proposta dal Cern con altri 6 centri di ricerca europei, inserita nella Settimana europea della scienza e della tecnologia.

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