Bruno Cavigioli: la soluzione tecnologica
Bruno Cavigioli è ricercatore presso la Themis s.r.l di Torino, una delle aziende del «Polo µT», gruppo di imprese con competenze diverse (in settori come microelettronica, informatica, metrologia, microrobotica, marketing) che collaborano a progetti comuni. Tra questi «Track all», dedicato alle allergie alimentari.
Come funziona il sistema «Track all»?
Si basa sulla creazione di una banca dati in cui sono memorizzati tutti gli ingredienti presenti in un determinato gruppo di prodotti (per esempio tutti quelli in vendita in un determinato negozio o supermercato, identificati in modo univoco attraverso codice a barre). Facciamo il caso di una persona che soffra di celiachia. Quando compra un sugo pronto, a base di pomodoro e ricotta, non supporrà probabilmente che sia controindicato, ma nel momento in cui la consultazione della nostra banca dati rivelasse che dentro il prodotto della data marca c'è un addensante vegetale (vale a dire glutine), scoprirà che in realtà quel prodotto non è adatto al suo caso. Il nostro sistema di lettura e valutazione automatica degli ingredienti indicati in etichetta risolve in modo semplice e veloce il problema dell'interpretazione corretta del contenuto dei diversi prodotti in commercio.
A che punto è la realizzazione del progetto?
È in fase avanzata. Al momento, grazie anche alla consulenza di un allergologo della Rete piemontese, di un tecnologo alimentare dell’Università di Torino e di un esperto di una grande catena distributiva, abbiamo messo a punto il software necessario alla gestione della banca dati e lo stiamo testando su terminali di lettura già in commercio. Come azienda abbiamo investito nello studio del progetto, nella sua informatizzazione e della sua implementazione tecnologica a livello sperimentale. Per passare alla produzione vera e propria attendiamo di avere una serie sufficientemente ampia di committenti (es. catena di supermercati) che ci sovvenzioni.
In pratica come verrebbe usato tutto ciò da un comune cliente di un supermercato?
Il cliente allergico che debba fare la spesa potrebbe, ad esempio, rivolgersi al centro informazioni del supermercato dove, mostrato un attestato della propria allergia, riceverà un lettore di etichette. A questo punto sceglierà la lingua (il nostro software è accessibile anche agli stranieri) e poi specificherà qual è la propria allergia: es. alle noci o ad altri alimenti. Se è un soggetto che è già passato attraverso la Rete allergologica piemontese* e, dunque, ha anche la card del programma di platoonizzazione**, potrà anche solo inserire la tessera in un apposito alloggiamento del lettore, che ricaverà in automatico tutte le informazioni relative al suo caso. A quel punto, memorizzato il profilo, il cliente potrà iniziare il giro tra gli scaffali. Quando individuerà un prodotto che lo interessa, prima di metterlo nel carrello, passerà il codice a barre davanti al lettore, che incrocerà i dati degli ingredienti con quelli sanitari e dirà se sono presenti allergeni controindicati. Ciò non significa che il cliente non potrà comprare quel prodotto: ci mancherebbe altro! Prima di uscire dal supermercato, potrà chiedere la stampata dei prodotti acquistati, a fianco dei quali sarà riportato in bella evidenza se sono controindicati per la sua allergia. Un'altra soluzione potrebbe consistere nel posizionare totem fissi all'interno del supermercato (tipo quelli già in uso per la verifica dei prezzi), ma avrebbe lo svantaggio di costringere i clienti a correre avanti e indietro dagli scaffali. Sicuramente il lettore portatile è un'idea più pratica. Senza contare che già oggi la tecnologia permetterebbe di usare il cellulare (per lo meno i modelli più avanzati e costosi) come sistema di accesso alla banca dati.
Come avviene l'inserimento dei dati relativi ai singoli prodotti?
È di competenza del tecnologo alimentare, che può essere interno o esterno all'azienda, ma comunque appositamente formato per questo tipo di attività (nella nostra sperimentazione ci siamo rivolti a un consulente dell'Università di Agraria). Supermercati e punti di distribuzione al dettaglio (es. pizzerie, ristoranti…) potranno farne a meno perché di fatto utilizzeranno le schede-prodotto fornite dalle aziende presso cui si servono. Il grande vantaggio di una banca dati centralizzata è che, se per esempio l'azienda decide di cambiare linea di produzione, variando gli ingredienti di un determinato prodotto, in tempo reale quel prodotto potrà diventare indicato/controindicato per determinati soggetti allergici.
Come è nata l’idea di un simile sistema?
La Themis si occupa di applicazioni informatiche a 360 gradi; il nostro compito è, individuato un problema, stabilire quale soluzione informatica può risolverlo. Un mio collega, da tempo, segue in ambito Onu la questione dell'importazione di beni alimentari da Paesi Terzi e ha quindi dovuto studiare a fondo il problema della tracciabilità dei prodotti nel settore agroalimentare. Quando siamo venuti a conoscenza della difficoltà di lettura delle etichette da parte dei pazienti allergici, abbiamo pensato di affrontarla sfruttando la competenza acquisita con il progetto Onu.
(* e **: vedi intervista al dottor Gianni Cadario in questo stesso dossier)