Dossier

Le biotecnologie nei trapianti

blocco del seganle costimolatorio

I segnali costimolatori sono quelli che affiancando la risposta immunitaria ne aumentano la stabitilà.

Addirittura nel caso dei linfociti T, se non si ha un riconoscimento anche tra i recettori deputati alla costimolazione, la sola presenza del riconoscimento dell'MHC porta alla desensitizzazione del linfocita che perde così ogni capacità di attivarsi.

Ruolo della co-stimolazione nella risposta immunitaria La completa attivazione dei linfociti T richiede quindi un segnale co-stimolatorio che può essere fornito dall'interazione tra il CD28 (presente sui linfociti T) ed il B7.1 o B7.2 (presenti sulla APC). CTLA4 (antigene 4 dei linfociti T citotossici) è poi un ligando alternativo per B7.1 e B7.2, omologo a CD28.

I topi privi di B7 o di CD28 sono sani e fertili e presentano un normale sviluppo dei linfociti T e B, ma stimolando con Concavalina A la proliferazione delle cellule T, si è visto che rispondono molto meno risultando così meno suscettibili al rigetto.

Il ruolo di CTLA4 non è ancora chiaro, ma se si è visto che in topi trangenici per una forma solubile di CTLA4 si ha riduzione della popolazione dei linfociti CD4 positivi.

Bloccando questi segnali co-stimolatori, si può inibire la risposta umorale e cellulo-mediata.

Nel 1999, Kita è riuscito ad aumentare la sopravvivenza di un trapianto cardiaco allogenico in ratto utilizzando un adenovirus per veicolare il gene di una forma solubile di CTLA4 in grado di legare i B7 presenti sulle cellule senza attivare i linfociti T.