Analisi del DNA: le prime tecniche
L’analisi dell’impronta di DNA si basa sullo studio di diverse porzioni non codificanti del genoma che presentano variabilità tra individui diversi.
Queste porzioni sono generalmente composte dalla ripetizione di una particolare sequenza di DNA.
Il DNA è costituito dalla successione di quattro molecole chimiche chiamate basi, chiamate adenina, timina, guanina e citosina, indicate rispettivamente con le lettere A, T, G, C. La successione di queste basi su un filamento di DNA è definito sequenza (un esempio di sequenza è ATGCGTAGGGACT…).
Le sequenze ripetute possono essere di lunghezza diversa, spesso solo di due nucleotidi, e presenti in un numero variabile di ripetizioni (anche 10000!).
Nelle prime tecniche di analisi, ancora oggi utilizzate in alcuni casi, si prendevano in considerazione le “sequenze ripetute in tandem in numero variabile”, il cui acronimo inglese è VNTR.