Dossier

Piemonte nanotech, imprese e centri di ricerca fanno squadra: il progetto Nanomat.

Al Politecnico di Torino si studia la tuta dell'Uomo Ragno

Un altro saggio dell’eccellenza piemontese nella ricerca nanotech è giunto, nei giorni scorsi, dal «Journal of Physics», che ha dato ampio risalto allo studio condotto al Politecnico di Torino da Nicola Pugno su un tessuto adesivo capace di sorreggere il peso di un individuo.

geco Il modello a cui si è ispirato l’ingegnere torinese è il geco, l’animaletto simile a una lucertola capace di camminare su un vetro liscio a dorso in giù, grazie alle setole estremamente sottili (spesse appena 200 nanometri) che compongono le sue zampe. La tuta adesiva studiata al Politecnico è composta in superficie da miliardi di filamenti (nanotubi) lunghi poche centinaia di nanometri, simili alle setole del geco. La “colla magica” è fornita dalla «forza di Van der Waals», che in fisica è responsabile dell’attrazione tra due strati di molecole posti a distanza molto ravvicinata: a livello macroscopico l’effetto è tanto debole da passare inosservato, ma nel caso delle scale nanometriche (e dei gechi) il discorso cambia.

uomo ragno Sulla carta la tuta dell’Uomo Ragno parrebbe a portata di mano, ma gli ostacoli pratici da superare sono molti: i ricercatori infatti dovranno evitare che i nanotubi si incollino tra loro; dovranno fare in modo che il tessuto adesivo sia abbastanza forte da reggere il peso di un uomo, ma anche staccarsi con facilità per permettere allo ”Spiderman” di spostarsi; infine dovranno rendere le setole autopulenti per impedire che la sporcizia riempia gli interstizi tra l’una e l’altra, annullandone il potere adesivo.