Dossier

I cinque errori del giocatore "razionale"

3° Errore: Le combinazioni rare vanno scartate perché hanno pochissime possibilità di presentarsi

Questo errore è diffuso principalmente fra i sistemisti. Essi considerano la probabilità teorica del verificarsi di certi gruppi di combinazioni, e la confrontano con la probabilità media. Così trovano delle tipologie particolari che si presentano più raramente, come per esempio le sestine del Superenalotto fatte da tutti numeri pari, oppure le colonne del Totocalcio fatte da 3 segni 2 tutti di seguito anziché sparpagliati nelle 13 posizioni. Con questo criterio si eliminano da una puntata tutte quelle combinazioni che appartengono a “famiglie” meno numerose, essendo definite “combinazioni anomale” o “improbabili”.

Anche qui il ragionamento è concettualmente sbagliato: viene infatti confusa la combinazione vera e propria su cui si punta con la famiglia o l’insieme delle combinazioni che le assomigliano.

Facciamo un esempio col Superenalotto: una sestina con soli numeri pari viene sconsigliata perché è molto più facile che una sestina abbia 3 numeri pari su 6, oppure 2 o 4. Dunque si confonde la singola sestina con una famiglia di sestine che ha qualcosa in comune con essa. In realtà una sestina, comunque sia fatta, ha sempre la stesse identiche probabilità di uscire che hanno tutte le altre: una su 622 milioni 614 mila e 630. Una sestina di soli numeri pari ha quindi le stesse probabilità di qualsiasi altra. Chi gioca non punta sulla numerosità di una famiglia, ma sulle sestine!

Per chiarire meglio, supponiamo vi sia una lotteria con 100 numeri, da 1 a 100, di quelle con la ruota e i chiodi che si trovano alle sagre di paese, dove viene estratto un solo biglietto vincente. Supponiamo che un tizio qualsiasi acquisti il numero 100 e un giocatore “razionale” il numero 50. È logico che entrambi hanno le medesime possibilità di vincere, una su cento. Adesso immaginiamo che gli ultimi dieci numeri della ruota, da 91 a 100, siano stati colorati di rosso, mentre gli altri novanta siano in nero. Un ragionamento del tipo: “È sbagliato puntare sui numeri rossi; sono molto più improbabili dei neri. Infatti escono mediamente nove volte di meno” è chiaramente inutile per la giocata. Non si punta sulle famiglie di rossi o di neri, ma sui singoli numeri, che hanno tutti le medesime probabilità.

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