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Vaccino contro l'aids: partita la fase 2

E' prodotto in Italia. Presto i test sui primi 128 pazienti. Sperimentazione in numerosi centri, tra cui Torino.

Nuovo passo in avanti per il vaccino italiano contro l'Aids: l'Istituto Superiore di Sanita' (Iss) ha annunciato il via libera alla seconda fase della sperimentazione. A giorni comincera' l'arruolamento di 128 pazienti sieropositivi nei dieci centri che hanno detto si' alla sperimentazione, tra questi c’è anche Torino. aids1 Il vaccino, messo a punto dal gruppo di Barbara Ensoli è prodotto in Italia all'universita' di Urbino, interamente con fondi pubblici e la sperimentazione e' finora stata finanziata complessivamente con 21 milioni di euro.

"Finalmente tutto e' pronto per partire dopo una lunghissima attesa, dovuta soprattutto alle difficolta' nel reperire i fondi e nel cercare in Italia la struttura per produrre un vaccino interamente finanziato dal pubblico", ha detto Ensoli, che e' anche la responsabile del Centro Nazionale Aids.

Il vaccino italiano anti-Aids ha affrontato la prima fase dei test sull'uomo dal 2003 al 2005 e nel 2007 ha concluso la fase di raccolta dei dati sulla sicurezza sui 47 pazienti coinvolti nello studio. Ora parte la seconda fase, che dovra' dimostrare la capacita' del vaccino di stimolare la risposta del sistema immunitario.

I pazienti sono 128, uomini e donne di eta' compresa fra 18 e 55 anni e sono sieropositivi che seguono la terapia antiretrovirale (Haart) con virus non identificabile nel sangue e numero di cellule immunitarie Cd4 uguale o superiore a 400. Si tratta quindi di un vaccino terapeutico. Se funzionera' si avra' nei pazienti una risposta immunitaria sia con formazione di anticorpi sia con la comparsa di cellule immunitarie killer. Si prevedono sei mesi per il trattamento, piu' sei per il controllo dei risultati. Per l'intero progetto si prevede una durata di almeno due anni (un anno per ciascun paziente), con il coinvolgimento di 150 fra medici e tecnici e almeno 1.280 visite mediche previste.aids2

I centri sono coordinati dal policlinico di Modena e sono gli ospedali Savoia di Torino, San Raffaele e ospedale Sacco di Milano, Spedali Civili di Brescia, arcispedale Sant'Anna di Ferrara, ospedale S. M. Annunziata di Firenze, istituto San Gallicano di Roma e ospedale S. M. Goretti di Latina. La fase 2b seguira', sempre in Italia, quella che e' appena partita e servira' a raccogliere ulteriori dati in vista della fase 3. Parallelamente, anche se in tempi diversi, e' prevista una fase 2 in Africa (Sudafrica e Swaziland): "stiamo allestendo le strutture necessarie e formando le competenze", ha detto Ensoli. Non appena arrivera' il via libera delle autorita' regolatorie locali, in Africa il vaccino sara' somministrato a migliaia di persone a scopo preventivo, ma si pensa anche a test in fase terapeutica.

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