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Una biblioteca per le piante

L'Erbario dell'Università di Torino custodisce una collezione di un milione di esemplari, una delle più importanti in Italia

A chi non è capitato di inserito un fiore nelle pagine di un libro, destinandolo a essiccare e restare imperituro ricordo di un piacevole momento della vita.

Istituto di Botanica - TorinoSe poi di esemplari vegetali se ne conservano oltre un milione, ecco che abbiamo una delle collezioni più importanti a livello italiano per contenuti e consistenza.  Stiamo parlando dell’Erbario dell'Università di Torino, un tesoro di origini antiche custodito nella tranquillità del Parco del Valentino.

L'Erbario - inteso in senso istituzionale - è un laboratorio scientifico nel quale sono riuniti per essere conservati nel tempo organismi vegetali essiccati; questi campioni sono rappresentativi, se le dimensioni lo consentono, dell'individuo nella sua interezza o di quelle parti che presentano i caratteri morfologici indispensabili al riconoscimento del vegetale.   Un utile complemento a queste collezioni è rappresentato, inoltre da raccolte di frutti (carpoteche), di semi (spermatoteche) e di legni (xiloteche).

Possono inoltre confluire in un museo botanico collezioni di modelli, di strumenti scientifici, di materiali iconografici e didattici che spesso sono la testimonianza di specifici indirizzi di studio che hanno caratterizzato l'Istituzione in particolari momenti storici. Nel mondo sono censite più di 2.700 istituzioni pubbliche in cui sono presenti raccolte di consistenza superiore ai 10.000 campioni e più di 40 sono operanti in Italia.

Una delle funzioni più significative degli Erbari, oltre alla conservazione, incremento e valorizzazione dei materiali affinchè siano disponibili alla consultazione per scopi didattici e di ricerca, è l'attivo scambio, a livello nazionale e internazionale, con ricercatori impegnati nelle varie discipline che afferiscono alle scienze botaniche e che utilizzano le collezioni - storiche e contemporanee - per i propri studi.

Erbario Torino - techeNell'Erbario dell'Università di Torino sono presenti collezioni di: Fanerogame, Crittogame vascolari, Alghe, Funghi, Licheni, Muschi ed Epatiche, ciascuna, in diversa misura, rappresentativa della flora mondiale ma anche del percorso storico-scientifico che ha determinato il loro allestimento.

Nelle scaffalature d’epoca in legno sono conservati gli esemplari essiccati riuniti in "pacchi o faldoni", secondo una sequenza numerica corrispondente all'ordinamento sistematico adottato dalla sede torinese.  Questi materiali, nel loro insieme, documentano le varie attività che, dalla fondazione dell'Orto universitario (Orto Botanico - 1729) ad oggi, hanno distinto la sede: dalle fasi iniziali di censimento della componente vegetale del territorio piemontese fino ai più recenti approfondimenti floristici e studi vegetazionali, dalle iniziali colture di piante officinali nell'Orto alle successive introduzioni e acclimatazioni di specie esotiche, dai proficui scambi interpersonali fra studiosi e fra enti similari di tutto il mondo alle testimonianze delle prime esplorazioni botaniche extra europee.

Erbario Torino - Datura StramoniunAgli esemplari d'erbario si fa ricorso per ogni dubbio sistematico e alcuni di questi campioni, poichè legittimano nomi e descrizioni di specie nuove per la scienza, assolvono ad un ruolo fondamentale di riscontro per l'identificazione dell'entità.

L'assetto attuale dell'Erbario riflette l'organizzazione delle collezioni impostata a fine '800; infatti le raccolte acquisite fino a quel tempo, inerenti non solo alla flora italiana ma a quella di tutto il mondo, furono riunite su base sistematica e quindi suddivise con criterio geografico in due sezioni che formarono rispettivamente l'Herbarium Pedemontanum  e l'Herbarium Generale.

Il notevole apporto di esemplari verificatosi da quel tempo ad oggi, anche se ha comportato un forzato adattamento dei materiali agli spazi disponibili, rappresenta l'incremento indispensabile alla continuità delle ricerche scientifiche in quanto la ricchezza delle collezioni consente valutazioni critiche di carattere sistematico, floristico, ecologico e fitogeografico oltre a testimoniare - in funzione anche di studi futuri - la diversità vegetale di un territorio in relazione al tempo ed alla presenza dell'uomo.

Del patrimonio museologico custodito nell’Erbario torinese fanno parte inoltre alcuni cimeli come le raccolte di Lorenzo Terraneo e di Johann Jacob Dillen, allestite fra il XVII e il XVIII sec. e quella di primo '800 dell'Abate Palazzi, alcune collezioni di exsiccata riunite su base tematica (ad esempio "piante protette", "acquatiche", "farmaceutiche", disegni relativi a ricerche condotte su vegetali, carteggi, cataloghi, oltre ad altri reperti che si collegano a vario titolo con l'attività svoltasi presso la nella sede torinese in circa 300 anni della sua storia.

Splendide le tavole acquarellate che compongono i 64 volumi dell'Iconographia Taurinensis , opera che ripercorre attraverso l'illustrazione di piante circa 150 anni di indagini floristiche e di studi botanici.

Per approfondimenti visitate il sito dell’Erbario: http://www.bioveg.unito.it/italiano/erbario/index.html

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