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Un vaccino contro la celiachia

Scoperto da un ricercatore italiano. Tra poco in Australia il via ai test clinici.

Presto potrebbe essere trovato un rimedio contro la celiachia. Entro fine anno saranno avviati a Melbourne in Australia, i test clinici di un vaccino che per la prima volta al mondo non previene una malattia autoimmune, ma vuole curarla. La notizia e' stata annunciata a Genova durante il Congresso Internazionale sulla Celiachia, organizzato dall'Associazione Italiana Celiachia, che riunisce i massimi esperti mondiali sull'argomento. Un convegno che offre anche altre speranze sotto il profilo del trattamento con nuovi farmaci, i cui test danno risultati ottimistici. Pasta-2 (per quiz)

Soltanto in Italia la malattia colpisce oltre 75.000 persone, ma si stima che siano oltre mezzo milione gli italiani che non sanno di essere celiaci. Non possono toccare pasta, pane, biscotti ma anche le salse e tutto cio' che puo' essere arrivato a contatto con la farina, come la frittura. Il vaccino è curativo ed e' completamente nuovo nel suo genere: "riprogramma" il sistema immunitario per indurlo a tollerare il glutine. Nei pazienti i frammenti di glutine non digerito passano nell'organismo attraverso l'intestino, che nei celiaci non riesce a svolgere la sua funzione di barriera. Il sistema immunitario, ha spiegato Alessio FasanoFasano , direttore del Centro di Ricerca sulla Celiachia e Biologia Mucosale dell'Universita' del Maryland a Baltimora, negli Stati Uniti, percepisce il glutine in circolo come un elemento estraneo e, anziche' eliminarlo, scatena una risposta alterata, che si rivolge anche all'organismo dello stesso paziente.

I primi risultati dei test sarebbero incoraggianti. La sperimentazione sui primi 110 pazienti dimostra che il farmaco, scoperto tre anni fa negli Usa da un ricercatore italiano, elimina i sintomi associati al consumo di glutine nell'85% dei casi; entro dicembre arriveranno i risultati su altri 180 pazienti. Dire addio all'alimentazione su misura con prodotti senza glutine e' il sogno di tutti i celiaci. La pillola si assumere prima dei pasti e l'obiettivo e' quello di bloccare l'effetto tossico del glutine consentendo ai celiaci di alimentarsi in modo normale. Intanto gli scienziati discutono su come prevenire la celiachia. Una strada potrebbe essere quella di non esporre al glutine nel primo anno di vita i bambini potenzialmente a rischio di celiachia. Una ricerca italo-americana CELIPREV (Rischio di Malattia Celiaca ed Eta' di Introduzione del Glutine) coordinata da Carlo Catassi, docente di pediatria all'Universita' Politecnica delle Marche e co-direttore del Centro di Ricerca sulla Celiachia dell'Universita' del Maryland a Baltimora, negli Stati Uniti, ha coinvolto a oggi 900 bimbi divisi in due gruppi ed ha dato risultati interessanti. Nella dieta del primo gruppo il glutine e' stato introdotto a 6 mesi, nel secondo a 12 mesi: i piccoli esposti al glutine dopo il primo anno di vita hanno un rischio di sviluppare la malattia 4 volte inferiore rispetto ai bimbi a cui il glutine e' stato introdotto a 6 mesi di vita.

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