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«Un defibrillatore in tutte le scuole»: da gennaio il corso-pilota a Roma

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra la Società italiana di cardiologia, la Fondazione italiana cuore circolazione e il ministero della Pubblica istruzione. La morte improvvisa in Italia uccide una persona ogni 9 minuti, molti sono ragazzi in buona salute.

defibrillatore - disegno Un defibrillatore nelle scuole superiori con almeno mille studenti, gestito dai professori e dagli stessi ragazzi. Il progetto parte a gennaio, con un corso-pilota a Roma, seguito da altre iniziative in tutta la Penisola. Il primo passo è fornire un defibrillatore ad almeno un istituto per Regione, poi via via il progetto si amplierà. «È un’importante iniziativa nata dalla collaborazione fra la Società italiana di cardiologia (Sic), la Fondazione italiana cuore e circolazione onlus e il Ministero della Pubblica istruzione per fronteggiare il dramma della morte improvvisa, che in Italia colpisce una persona ogni nove minuti e molti sono giovanissimi», commentano Francesco Fedele, presidente della Sic, e Salvatore Novo, presidente della Fondazione.

In base a una legge che sarà discussa in Parlamento nelle prossime settimane, il progetto sarà presto esteso dalle scuole ai grandi supermercati, ai cinema multisala, alle fabbriche con almeno mille dipendenti e, naturalmente, a tutti i luoghi dove c’è un grande affollamento.

Le prime “lezioni del cuore”, rivolte alle Medie superiori, si tengono a Roma, nella sede della Sic (in via Po 24), e coinvolgono un insegnante e un allievo per ogni Regione. Le nozioni teoriche sono affiancate da un addestramento pratico alla rianimazione cardiopolmonare e all’uso del defibrillatore automatico esterno (Dae), in modo da costituire nel tempo, in ogni scuola, un piccolo nucleo di operatori in grado di intervenire tempestivamente in caso di morte improvvisa.

«Purtroppo questa eventualità non è rara tra i ragazzi sui campi sportivi, ma anche tra i banchi», ammettono Fedele e Novo. «I casi di morte improvvisa si verificano, entro un’ora dall’inizio dei sintomi, in soggetti con o senza cardiopatia nota preesistente. Ecco perché è importante, addirittura fondamentale, intervenire precocemente, prima con le manovre di rianimazione cardiopolmonare e poi con il defibrillatore. In Italia i casi di morte improvvisa sono 57 mila ogni anno e rappresentano il 10% della mortalità totale e il 40% di tutti i decessi per patologia cardiaca. La causa principale è la cardiopatia coronarica (80% dei casi): in nove casi su dieci l’evento finale responsabile è un’aritmia. La tachicardia e la fibrillazione ventricolare sono le aritmie più frequenti (75-80% dei casi), seguite da bradiaritmia».

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