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Si formano a Torino gli "ingegneri" del cinema

Il Politecnico di Torino offre un corso di laurea unico in Europa in ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione. Incentrato sull'innovazione tecnologica, con un occhio di riguardo per la sostenibilità ambientale

 

Siete appassionati di cinema?  Volete scoprire come funziona la parte tecnologica che permette la realizzazione di un film?  A Torino c’è quello che fa per voi: un corso di laurea offerto dal Politecnico che si pone proprio l’obiettivo di formare  professionisti che sappiano operare nell'area del cinema e dei media, rispondendo ai processi di innovazione che caratterizzano le nuove imprese e i nuovi contesti di produzione digitale.

ingegnaria cinema politoLa preparazione dei laureati ha una connotazione multidisciplinare rivolta sia all’utilizzo degli strumenti tipici dell'ingegneria sia all'applicazione delle conoscenze derivate dal mondo delle scienze sociali, dei media, del cinema e del marketing.

L’ approccio è interdisciplinare, si analizza il tema della comunicazione nei suoi diversi aspetti: dai linguaggi al contesto socioeconomico, dalle problematiche d'impresa alle infrastrutture tecnologiche ed alle applicazioni in campo mediale e cinematografico.

Grazie a questo profilo formativo sarete in grado di operare nei settori della progettazione, ingegnerizzazione e produzione dei sistemi di comunicazione: cinema, televisione, multimedia. Così come nell’ambito dei sistemi informativi - internet, reti telematiche, mobile - nella gestione di sistemi di comunicazione, nel settore della comunicazione d’impresa e istituzionale e nelle aree economiche e di marketing.

Ma c’è anche un altro aspetto importante di cui il corso tiene conto. Quando si guarda un film, spesso non si pensa al fatto che per realizzarlo si siano fatti sprechi e consumi, a discapito dell'ambiente, così come avviene per qualsiasi altro processo industriale.

Non tutti sanno che la produzione di un film italiano a medio budget determina un impatto sull'ambiente, tenendo presente la sola fase di lavorazione sul set, di circa 63 tonnellate di CO2, che corrisponde all'energia consumata in un anno da sei case oppure alle emissioni annuali di 12 veicoli.  

muuh film festivalEcco allora che si studia una nuova modalità di fare cinema eco-sostenibile, adottando degli accorgimenti molto importanti: impianti audio-video e luci, per esempio, interamente alimentati da energia pulita.

Proprio nel corso del Muuh Film Festival 2012, rassegna di cortometraggi organizzata dall'Associazione Colori Quadri, Alice Ferrari e Lucia Marengo, laureate in Ingegneria del cinema, hanno presentato la propria tesi dedicata alla "produzione cinematografica eco" e i risultati dell’esperienza diretta su un "green set", ovvero un set organizzato interamente secondo parametri di sostenibilità.

Un'altra iniziativa, di recente proposta dal Politecnico, è stata “Al Poli si pedala ma si arriva lontano”,  i filmati dell'Ateneo sono stati visualizzati attraverso un monitor avviato con una bici reclinabile, prototipo progetta dagli studenti del team Policumbent.

Un modo divertente per sensibilizzare gli studenti sull'argomento dell'eco-sostenibilità.

 

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