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Segnali radio dello spazio profondo

Un nuovo tipo di fenomeno radio scoperto nello Spazio Profondo dai ricercatori dell'INAF

Un recentissimo studio che ha coinvolti alcuni ricercatori italiani dell'INAF (Osservatorio Astronomico di Cagliari) in collaborazione con un'equipe di astronomi provenienti da Europa, America e Australia, ha scoperto una nuova tipologia di fenomeni cosmici, battezzati "Fast Radio Bursts" (FRBs). Si tratta di lampi radio, ovvero onde radio di durata brevissima, che si manifestano per qualche millisecondo e di cui finora si ignoravano le caratteristiche distintive.

Fast Radio BurstNell'articolo pubblicato su Science qualche giorno fa, i ricercatori coinvolti nel progetto descrivono la prima registrazione del fenomeno, avvenuta sei anni fa e le successive osservazioni occorse nell'arco degli ultimi quattro anni. Mediante l'impiego del radiotelescopio CSIRO Parkes Observatory, in Australia, è stato infatti possibile registrare quattro FRBs.

I primi risultati suggeriscono che tale tipologia di fenomeno non sia isolata, ma si ripeta con una costanza considerevole, stimata in un evento FRB ogni dieci secondi circa. Tuttavia, l'individuazione e la relativa registrazione del fenomeno risulta essere ancora problematica, per via della brevissima durata dello stesso e in ragione della variabilità del campo di osservazione: i FRBs si manifestano, infatti, in differenti zone della volta celeste.

Al fine di concentrare gli sforzi in maniera produttiva, il team di ricercatori ha selezionato una porzione di cielo ristretta che è stata monitorata con attenzione. Tale strategia ha consentito di osservare, appunto, quattro lampi radio, confermando - di fatto - l'esistenza del fenomeno.

Tuttavia, i ricercatori non si sono fermati alla dimostrazione dell'esistenza dei FRBs. Considerata la loro distanza dal nostro pianeta (fino a otto miliardi di anni luce), è stato possibile risalire all'epoca dell'origine del fenomeno, identificandola in un momento in cui l'Universo conosciuto aveva un'età pari a circa la metà di quella attuale.

A questo punto, rimane quindi da svelare quale sia l'effettiva origine dei FRBs e in questo senso sono state già avanzate alcune promettenti ipotesi. Poichè un fenomeno di tale tipo può essere generato solo da grandi quantità di massa ed energia, i principali candidati tra gli oggetti celesti sembrano essere i buchi neri e le stelle a neutroni, caratterizzati entrambi - com'è noto - da campi magnetici di forte entità.

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