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Scienza a due voci

Finalmente sul Web la vita e le opere di tutte le protagoniste femminili, note e meno note, della scienza italiana

Agnesi Maria Gaetana Dall’oblio della storia alla ribalta contemporanea del Web. Le donne italiane che hanno partecipato all’impresa scientifica e sono rimaste a lungo nell’ombra hanno da oggi una vetrina speciale: un sito Internet nato dalla collaborazione tra l’Università di Bologna e il Ministero dell’Università e della ricerca. «Scienza a due voci» (http://scienzaa2voci.unibo.it) è un dizionario biografico delle scienziate italiane dal Settecento all’età contemporanea. Le biografie sono consultabili per disciplina (astronomia, chimica, fisica, ingegneria, architettura, matematica, statistica, medicina e scienze naturali), città (ventuno capoluoghi) o secolo (XVII-XX). I nomi inseriti sono più di mille e centocinquanta le schede biografiche. Migliaia anche le fotografie inserite nella gallery tra ritratti, documenti e opere originali.

Il sito è frutto del lavoro di un gruppo di storiche e storici della scienza del Dipartimento di filosofia di Bologna, che ha portato avanti il progetto dal 1999 avvalendosi anche del contributo di esperti di altre Università italiane ed estere, «con modalità e iniziative diverse, ma aventi tutte per oggetto il ruolo svolto dalle donne nel progresso e nella diffusione delle conoscenze scientifiche, anche secondo una prospettiva di genere».

«Il contributo femminile alla scienza», spiegano i promotori dell’iniziativa, «è stato ed è ancor oggi raccontato in forma aneddotica più che oggetto di conoscenza storica. Le donne che hanno partecipato all'impresa scientifica sono state solitamente raffigurate come fenomeni straordinari o muse ispiratrici di grandi scienziati o abili assistenti al fianco di illustri professionisti. È così che, tra eccezionalità e marginalità, la loro collocazione è rimasta al di fuori della scienza ufficiale. Presenze nascoste nella polvere della storia». La ricerca minuziosa, approfondita e insieme appassionata, intenta a ricostruire un quadro più veritiero e autentico della scena scientifica, ha invece portato alla luce una presenza femminile «reale, cospicua e diversificata: tanti nomi nuovi, interessanti percorsi scientifici, imprese intellettuali e sociali, vite non sempre facili e lineari, volti e voci pressoché sconosciuti o dimenticati». Il sito ripara dunque al lungo oblio e «ridà spazio a quella voce che è rimasta nascosta, ma che ha contribuito con pari dignità al cammino della scienza. Per una scienza, appunto, “a due voci”».

Aulenti Gae Il viaggio a ritroso nel tempo inizia con Maria Selvaggia Borghini, nata a Pisa nel 1654, ricordata per lo più per la sua traduzione delle «Opere morali» di Tertulliano, che tuttavia «si appassionò pure alle scienze, in particolare alla matematica, entrando in contatto con alcuni scienziati dell’epoca appartenenti all’Accademia del Cimento, fra i quali Francesco Redi». Si prosegue con Maria Gaetana Agnesi, nata a Milano nel 1718 da una famiglia facoltosa di commercianti della seta, alla quale è attribuito il primo manuale di matematica italiano scritto da una donna. E, ancora, Laura Bassi, prima docente donna di Fisica all’Università di Bologna nel Settecento; Gina Lombroso, figlia di Cesare, che ne proseguì l’opera in campo psichiatrico e criminologico; Maria Montessori, pedagogista e creatrice del celebre metodo educativo; Luisa Levi, psichiatra e autrice del primo libro di educazione sessuale nell’Italia del Dopoguerra. Fino ad arrivare ai giorni nostri con il premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini (nata a Torino nel 1909), l’astronoma Margherita Hack (Firenze, 1922) e l’architetta e designer Gae Aulenti (Udine, 1927).

Un sito di facile consultazione, curioso e appassionante, tutto da gustare e meditare.

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