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Raddoppia MAGIC , il telescopio più grande del mondo

Ha iniziato da poco la sua attività l'esperimento Magic II, dedicato allo studio dei raggi gamma che provengono dall'universo profondo

E' operativo da pochi giorni, all'Observatorio del Roque de Los Muchachos sull'isola di La Palma alle Canarie, il secondo telescopio dell'esperimento Magic (Major Atmospheric Gamma Imaging Cherenkov telescope), chiamato Magic II. Dedicato allo studio dei raggi gamma, il telescopio è frutto di una collaborazione internazionale, alla quale l'Italia ha fornito un fondamentale contributo con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e le Università di Padova, Siena e Udine.

"Il secondo 'occhio' permetterà al telescopio Magic di aumentare notevolmente la sua sensibilità e si apriranno nuovi scenari per le nostre conoscenze sull'universo, in particolare - spiega Alessandro De Angelis, responsabile per l'INFN dell'esperimento Magic e professore all'Università di Udine - si spera di poter osservare segnali della materia oscura, che sappiamo costituire la maggior parte della materia presente nell'universo e governarne il destino, ma di cui non conosciamo ancora la natura".

Telescopio MAgic II L'esperimento Magic è costituito da una coppia di telescopi parabolici per lo studio dei raggi gamma di altissima energia (Magic I in funzione dal 2003, Magic II operativo da oggi) che, con i loro 17 metri di diametro e gli oltre 240 mq di superficie riflettente ciascuno, rappresentano attualmente i più grandi dispositivi astronomici a specchio al mondo. Inoltre Magic, che dei quattro grandi telescopi gamma esistenti è quello che 'vede più lontano', non solo monitora in modo indipendente il cielo, ma è anche in comunicazione con i satelliti spaziali. Quando uno dei rivelatori posti su satellite avvista un lampo gamma, ne comunica immediatamente a terra le coordinate: Magic è in grado posizionarsi nella direzione di provenienza della radiazione in meno di 30 secondi.

I raggi gamma sono fotoni, come quelli che compongono la luce visibile, ma molto più energetici. Ci sono due possibilità di osservarli: si possono collocare i rivelatori su satelliti in orbita nello spazio così da rivelarli prima che interagiscano con l'atmosfera terrestre. Oppure, si costruiscono rivelatori a terra che sfruttano, come Magic, il cosiddetto 'effetto Cherenkov', dovuto all'interazione dei raggi gamma con l'atmosfera. L'interazione genera uno sciame di particelle e alcune di queste, viaggiando a velocità superiore a quella della luce nell'aria, producono un debole lampo che dura appena 2-3 nanosecondi (miliardesimi di secondo) a terra. Magic è in grado di raccogliere e focalizzare questa luce grazie alle centinaia di specchi che lo compongono, tutti allineati da un sistema di puntamento laser, e quindi di 'fotografarla' per mezzo di una telecamera che ha una risoluzione temporale inferiore al nanosecondo. Per riuscire a cogliere la debole luce è necessario che le condizioni del cielo siano ottimali: ecco perché i telescopi Magic sono collocati a oltre 2200 metri di altitudine, sulla cima del vulcano Taburiente sull'isola di La Palma, alle Canarie. Qui, l'inquinamento luminoso è davvero bassissimo (l'osservatorio si trova al centro di una riserva naturale) e le condizioni atmosferiche sono per la maggior parte dell'anno molto buone, perché le perturbazioni viaggiano a quote inferiori rispetto alla cima del vulcano.

Telescopio Magic 2 Dall'analisi del segnale registrato, i ricercatori riescono poi a ricavare preziose informazioni sui raggi gamma che lo hanno prodotto e quindi sulle loro sorgenti.

"I raggi gamma possono essere utilizzati come preziose fonti di informazione per la fisica astroparticellare, l'astrofisica e l'astronomia - spiega Marco Salvati, ricercatore senior dell'Inaf che lavora all'esperimento Magic fin dal suo inizio- fornendo così un importante contributo alle conoscenze di fisica fondamentale e di cosmologia". "I fotoni gamma - prosegue Salvati - non sono soggetti ai campi magnetici e quindi riescono ad arrivare sulla Terra conservando integra l'informazione sui processi che li hanno generati. Sono prodotti da eventi straordinariamente energetici che avvengono in situazioni particolari nel nostro universo: collassi gravitazionali e onde d'urto che si verificano in prossimità di buchi neri durante il loro accrescimento, resti di supernovae, Gamma Ray Bursts (Grb) cioè violente emissioni di raggi gamma di altissima energia che durano pochi attimi e di cui non si è ancora compresa a fondo la natura".

Già una quarantina di lavori sono stati pubblicati sulle principali riviste scientifiche internazionali dalla collaborazione internazionale Magic, della quale fanno parte circa 150 ricercatori provenienti da una decina di Paesi, tra i quali Italia, Germania e Spagna svolgono un ruolo di primo piano. In particolare, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l'Istituto Nazionale di Astrofisica italiani hanno realizzato la superficie riflettente e gran parte del software e dell'elettronica per l'acquisizione dati. "Non è solo la ricerca fondamentale a trarre vantaggio dalla costruzione di dispositivi come Magic - sottolinea De Angelis - perché le tecnologie sviluppate per rispondere alle esigenze della ricerca di base producono anche importanti ricadute in altri ambiti. Come nel caso, per fare un esempio, delle tecniche di raccolta dati e di analisi delle immagini che trovano poi applicazione nella fisica medica e in radiologia".

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