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Progetto Tevere: un farmaco antidiabetico previene certe forme tumorali

Allo studio gli effetti antitumorali della metformina, un noto farmaco usato nella cura del diabete mellito di tipo II.

Progetto Tevere - logoIl Progetto Tevere nasce con l'obiettivo di testare la metformina,  farmaco da lungo tempo usato  nella terapia  dei pazienti con diabete mellito di tipo II, per prevenire il tumore al seno e le malattie cardiovascolari nelle donne in menopausa.  Il tumore al seno colpisce attualmente in Italia circa 38.000 donne ogni anno,  e non esistono indicazioni per la prevenzione di questa malattia, se non la diagnosi precoce grazie a ricorrenti esami di controllo.

Il progetto, partito due anni fa grazie ai finanziamenti del Ministero della Salute, coinvolge l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRCCS) di Roma, l'Istituo nazionale dei tumori di Milano e l’Istituto europeo di oncologia di Catania.  L’obiettivo è quello di verificare se la metformina può essere utilizzata come farmaco di chemioprevenzione.

Il risultato positivo più recente a sostegno di questa ipotesi proviene dai laboratori di ricerca dell’IRCCS coordinati da Giovanni Blandino, il cui lavoro è stato appena pubblicato su Nature Communication.  Nel lavoro del gruppo di Blandino viene, infatti, dimostrato come la metformina eserciti parte delle sue attività antitumorali riprogrammando il metabolismo di una cellula tumorale.

La metformina è un farmaco che sensibilizza il tessuto all'insulina e riduce i livelli di glucosio nel sangue attraverso l'inibizione della produzione epatica di glucosio.  Ma è anche l’unico farmaco antidiabetico al quale sia stata associata una funzione protettiva rispetto alla possibilità di sviluppare tumori al seno.

Tumore al senoTrattando con metformina  topi di laboratorio, a cui erano stati impiantate cellule tumorali, l’indice di insorgenza tumorale risulta essere molto inferiore rispetto ai topi di controllo; inoltre, altro fattore rilevante, non è stato trovato nessun effetto tossico nei topi trattati con il farmaco.

Lo studio si è quindi concentrato sul metabolismo delle cellule tumorali dopo il trattamento di metformina, cercando di individuare quali mediatori molecolari vengono attivati e utilizzando, grazie a collaborazioni con altri gruppi di ricerca, tra i quali quello guidato da Paola Muti dell’Università di Harvard, tecniche all’avanguardia di biologia molecolare.

Si è dimostrato che la metformina agisce su una classe di mRNA (RNA messaggero) che funge da regolatore principale del metabolismo delle cellule tumorali a causa del suo effetto sulle vie anabolizzanti.  Detto in altre parole: le cellule cancerose hanno un metabolismo alterato rispetto alle cellule normali, si riproducono più velocemente anche in presenza di livelli di ossigeno non ottimali. La metformina è in grado di riprogrammare il metabolismo alterato attivo con scarsità di ossigeno (anabolico)  della cellula tumorale nel metabolismo fisiologico normale (catabolico).  Le cellule tumorali trattate con il farmaco ritornano a essere cellule normali.

Cellule tumoraliAver capito che la metformina svolge un ruolo fondamentale nel ripristino del metabolismo può di conseguenza essere un passo decisivo per la cura di molti tumori.  La prima sperimentazione è stata relativa ai tumori al seno ma studi su colture cellulari non ancora pubblicati dimostrano come la metformina può essere utilizzata per la cura di altri tumori come i sarcomi.

I risultati di questo lavoro saranno utili per capire inoltre quale dose di metformina sarà più indicata per essere somministrata all’uomo per curare alcune neoplasie, ma anche per cercare di mettere a punto farmaci che possano svolgere un ruolo preventivo.

Il progetto prosegue ora con trials clinici che si svolgono eccezionalmente non su pazienti affetti da patologie, ma su donne sane.  Il Progetto Tevere è l’unico al mondo a utilizzare la metformina come prevenzione primaria.  L’obiettivo è quello di arrivare a coinvolgere complessivamente nei test ben 16.000 donne.

Senza dimenticare che anche una particolare dieta alimentare, con accorgimenti quali: limitare l'assunzione di alcool, l'aumento di peso in menopausa e l'eccessiva assunzione di grassi e zuccheri nella dieta, che contribuiscono a ridurre i livelli di insulina, può migliorare le condizioni metaboliche predisponenti al tumore del seno.

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