Articoli

Progetto giovani innovatori

Un premio per i più brillanti innovatori di età inferiore ai 35 anni in diversi campi della scienza e della tecnologia. Tra di loro anche un ricercatore del Politecnico di Torino

Nel 1999 nasce al MIT di Boston "TR35", con l’obiettivo di selezionare i  ricercatori più brillanti  di età inferiore ai 35 anni. Diventa rapidamente una sorta di premio Oscar dei giovani tecnologi e scienziati, per stimolarli a fare dei loro lavori uno strumento di soluzione di problemi concreti, dalle bio e nanotecnologie ai nuovi materiali, dall’energia ai trasporti passando per Internet.

L’obiettivo è quello di valorizzare lo sviluppo di nuove tecnologie e l’applicazione creativa di tecnologie esistenti per risolvere problemi che riguardano l’intero pianeta.

L'edizione italiana di TR35, che quest’anno per la prima volta si affianca a quella della rivista del MIT e che sarà tra breve seguita dalla edizione indiana e da quella cinese, premia i 10 migliori innovatori dell’anno nel nostro paese. Con questa iniziativa, che “Technology Review” ha portato avanti insieme all’Università di Padova, l’Italia entra in una fondamentale rete globale di promozione dell’innovazione, per ora come unico esempio europeo.

I giovani premiati, nel marzo 2011 nell’ambito delle giornate del Forum Ricerca Innovazione Imprenditorialità, sono il risultato di una raccolta di candidature (un centinaio) e di una selezione durate nove mesi. 

I settori di Bio, Info, Tecno (Advanced Technologies) seguono la classificazione della rivista. Tuttavia, per molti dei TR35 è emersa una multidisciplinarità che, secondo i canoni della teoria dell’innovazione, è un ottimo segno di innovazione nell’innovazione.

La giuria che ha definito l’elenco finale, era costituita da esperti,  universitari e aziendali, che con la rivista del MIT hanno condivisi criteri di valutazione (livello di innovazione, rilevanza tecnico-scientifica, impatto economico e sociale) e la scelta dei 10 TR35 2011. Un processo lungo, ricco di esperienze, dove il termine “innovazione” secondo l’idea di Negroponte è stato utilizzato sia per stimolare le proposte che per valutarle.

Vediamo brevemente quali sono stati i ricercatori premiati nei diversi ambiti.

Area Tecno:

. Paolo Franceschetti dell'Università di Padova - SOLWA (Solar Water): un sistema per produrre acqua potabile grazie alla sola energia solare.  Si tratta di un nuovo sistema di produzione di acqua potabile tramite la desalazione per distillazione di acque con elevato contenuto di sale o contaminate, grazie al solo utilizzo dell’ energia solare. La sua innovazione consiste in un disegno del sistema che porta l’energia solare a fare evaporare l’acqua a temperature più basse di quelle normalmente necessarie.

. Marco Mandelli dell'Università di Padova - Nuovi metodi per la verifica e la gestione della “catena del freddo”. Il progetto di ricerca ha sviluppato un nuovo materiale che, mescolato a inchiostro, produce un inchiostro magnetico e che può essere utilizzato per rilevare interruzioni nella “catena del freddo” di prodotti deperibili quali, cibo, vaccini, emoderivati.

. Luca Ravagnan dell'Università di Milano - SCBI (Supersonic Cluster Beam Implantation): una nuova tecnologia per la produzione di microelettrodi flessibili e biocompatibili.  L’obiettivo principale di applicazione della SCBI è lo sviluppo di una famiglia completamente nuova di elettrodi per la neurostimolazione, da inserire nel cervello o nel midollo spinale. Basandosi sulla tecnica della elettrostimolazione, vengono oggi trattate patologie neurologiche quali epilessia, morbo di Parkinson, dolori cronici, perdite di udito e via dicendo.

Area Info:

. Bice Cavallo dell'Università del Sannio - Protezione della privacy dei dati mediante reti bayesiane.  La sfida nella protezione della privacy consiste nell’essere in grado di condividere dati anche proteggendo dal rilascio di informazioni personali. Questo lavoro offre un contributo particolare in questa direzione.

. Alessandra Chiap dell'UNiversità di Trieste - Software per l’analisi e la correzione delle carenze nella scrittura dei bambini.  La ricerca è servita a progettare un software da utilizzare su tablets digitali, sui quali i bambini possono scrivere a mano come se scrivessero sulla carta.   Il software messo a punto, molto user friendly e automatico, è in grado d’identificare i primi sintomi di difficoltà, permettendo la realizzazione di un sistema di diagnosi precoce e di correzione del problema.

. Giorgia Lodi dell'UNiversità di Bologna - Protezione di strutture finanziarie critiche.  Il progetto sta mettendo a punto una piattaforma che mette in condizione i vari utenti del sistema finanziario (banche, carte di credito, società di investimento e via dicendo) di costruire sistemi di “protezione collaborativa” contro attacchi informatici coordinati.

. Cosimo Palmisano del Politecnico di Bari - ECCE Customer: come trasformare in forza di vendita i sostenitori nei social network. ECCE Customer può aiutare le marche a creare reti di clienti affezionati, suscettibili di diventare essi stessi paladini o forza di vendita. In sostanza questa piattaforma utilizza sistemi di analisi predittiva, per collegare i membri di un social network alle marche.

Area Bio:

. Matteo Bovolenta dell'Università di Ferrara - Una nuova strategia per la terapia genica della Duchenne Muscular Dystrophy. Questo progetto può avere un rilevante impatto economico e sociale, aprendo nuove prospettive alla correzione di mutazioni (duplicazioni) che sono all’origine di molte gravi malattie.

. Renato Silvio Mortera del Politecnico di Torino - MISO (Mesostructured Integrated Systems for Original Solutions): creme e unguenti a effetto prolungato.  I MISO permettono di combinare particelle di silicio a “porosità ordinata” con agenti farmaceutici e quindi disperderli in creme e unguenti. Ciò consente di prolungarne fino a 8-10 giorni l’effetto, con un rilascio costante dei farmaci, riducendo drasticamente il numero di applicazioni necessarie. Lo spettro di utilizzo dei prodotti così ottenuti è molto ampio e va dagli interventi terapeutici alla cosmesi.

. Loris Sinigoi dell'Università di Trieste - Enzimi per catalizzare la produzione chimica di polimeri: un grande passo verso materie plastiche ecosostenibili.  Il progetto ha messo a punto un catalizzatore naturale (enzima) che permette di produrre materie plastiche da risorse naturali senza che sia necessario impiegare prodotti chimici tossici e pericolosi.

 

 

Suggerimenti