Omaggio della Nasa a un grande scienziato italiano, Enrico Fermi. Il satellite Glast, il Gamma-Ray Large Area Space Telescope, realizzato in collaborazione con l'Agenzia spaziale italiana e la partecipazione dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell'Istituto Nazionale di Astrofisica italiano, mandato in orbita l'11 giugno scorso da Cape Canaveral, porterà il nome del grande fisico. Una scelta non casuale, Fermi e' stato infatti pioniere dello studio delle particelle di alta energia che, tra l'altro, intui' il meccanismo fisico per accelerare i raggi cosmici che pervadono la nostra galassia e arrivano fino a noi. Glast ha cominciato cosi', con un gesto di onore alla scienza italiana, la sua missione di esplorazione dell'universo in cui sfrutta radiazioni altamente energetiche ed invisibili ai nostri occhi, i raggi gamma.
Per il commissario dell'Agenzia spaziale italiana, Enrico Saggese, la dedica a Fermi del satellite Glast "e' il riconoscimento dell'eccellenza scientifica italiana in particolare nel settore della fisica delle alte energie, un campo fondamentale per comprendere le leggi che regolano l'universo". Ma questo battesimo e' anche "la testimonianza -sottolinea il vicecommissario dell'Asi, Piero Benvenuti- del grande contributo che la nostra comunita' scientifica ha dato e continua a dare in questo importante settore come e' accaduto per i satelliti italianissimi Beppo Sax e Agile, il cui contributo e' stato fondamentale nella ideazione e realizzazione dell'attuale missione Glast, ora Fermi".
Oltre al battesimo del nuovo nome di Glast nel corso della conferenza di Washington sono stati resi noti anche i primi risultati della missione. A due mesi dal lancio dello scorso 11 giugno gli scienziati hanno infatti controllato e calibrato i due strumenti a bordo del satellite Fermi, il Large Area Telescope (Lat) e il Glast Burst Monitor (Gbm).
Il Lat team ha reso pubblica anche la prima immagine del cielo avvenuta poco dopo l'accensione dello strumento. L'immagine mostra la radiazione diffusa prodotta dal gas della Via Lattea colpito dai raggi cosmici, i pulsar che, come fari si accendono e spengono ritmicamente e una abbagliante galassia distante miliardi di anni luce.
"La prima luce di Glast-Fermi conferma i risultati ottenuti dal satellite Agile nel corso del suo primo anno di attivita'" sottolinea l'Agenzia spaziale italiana. "Studiare la radiazione Gamma, la piu' energetica dello spettro elettromagnetico, ci permette -afferma il presidente dell'Inaf, Tommaso Maccacaro- di capire meglio i fenomeni piu' violenti che avvengono nell'universo, come le interazioni tra particelle elementari di altissima energia e i formidabili campi magnetici generati da stelle collassate o come le catastrofiche esplosioni di stelle ormai mature che danno origine alle pulsar o ai buchi neri".
Gli scienziati hanno importanti e grosse aspettative, dunque, sul lavoro che fara' il satellite Fermi nello spazio. Gli studiosi sperano infatti che si scoprano molte nuove pulsars nella nostra galassia e molti oggetti extra galattici come blazar e radiogalassie, rivelando i processi di energia propri di quei sistemi estremamente energetici che "contengono oggetti compatti come stelle di neuroni e grandi buchi neri che sono il fulcro dell'attivita' di migliaia di galassie", sottolinea l'Agenzia spaziale italiana che si augura ancora che il satellite sia cosi' "capace di fornirci gli elementi necessari a 'disegnare' nuove leggi della fisica".