"Dicono le scritture che la vostra città (Atene) distrusse un grande esercito, che insolentemente invadeva tutta l'Europa e l'Asia, venendo dall'Oceano Atlantico. Questo mare era allora navigabile ed aveva un'isola posta dinnanzi allo stretto che voi chiamate Colonne d'Ercole.
L'isola era più grande dell'Africa e dell'Asia unite insieme. In quest'isola chiamata Altlantide v'era un grande e meraviglioso impero, che dominava l'isola ed insieme a molte altre e a parti del continente.
Inoltre, al di qua dello stretto, gli uomini di Atlandide dominavano le regioni dell'Africa fino all'Egitto e dell'Europa fino all'Etruria. Questa grande potenza, riunita in un solo stato, tentò con un solo assalto di sottomettere la nostra regione, la vostra e tutte quelle che si trovano al di qua dello stretto. Allora, dunque, la potenza della vostra città rifulse per virtù e vigore dinnanzi a tutte le genti,...sconfisse gli assalitori e trionfò su essi, salvò dalla schiavitù quanti non erano ancora sottomessi e generosamente liberò tutti coloro che vivevano al di qua delle Colonne d'Ercole.
Poi vi furono grandi terremoti ed inondazioni: nello spazio di un giorno e di una notte tremenda tutti i vostri guerrieri sprofondarono nella terra e similmente l'isola di Atlantide scomparve, assorbita dal mare"
(Platone, Timeo, conversazione fra Socrate ed uno dei suoi discepoli Crizia)
