Plant and Food Biosecurity è un progetto quinquennale da 6 milioni di Euro, finanziato dalla Commissione Europea con l’obiettivo di dar vita in Europa ad un Centro di Competenza virtuale, una Rete di Eccellenza, in grado di incrementare la qualità e l’efficacia della formazione e della ricerca nell’ambito della biosicurezza agro-alimentare.
Il progetto che ha preso il via ufficialmente a inizio febbraio 2011, impegnerà 13 partner, con 8 gruppi di lavoro di 3 continenti diversi coinvolti nell’impresa di migliorare la capacità di risposta e di intervento nel caso di un eventuale impiego di agenti patogeni contro colture, derrate agro-alimentari e mangimi.
Per l’Italia partecipano al progetto Agroinnova, il Centro di Competenza per l’Innovazione in campo agroambientale e agro-alimentare dell’Università di Torino, che è anche Coordinatore del progettoe l’agenzia di comunicazione Spin-To;
Obiettivi principali del progetto sono, oltre a sviluppare adeguate conoscenze e strumenti di valutazione per organizzare e gestire una risposta efficace all’eventuale introduzione, sviluppo e diffusione dei più pericolosi patogeni delle piante, identificare le priorità per la ricerca e fornire elementi utili a migliorare il quadro normativo.
Si tratta di gettare le basi per un’efficace identificazione di micotossine e agenti patogeni umani su prodotti vegetali, e migliorare la prevenzione, il monitoraggio, la risposta e la cura delle malattie trasmesse attraverso prodotti contaminati. Devono essere sviluppati modelli per migliorare la pianificazione di efficaci ed efficienti contromisure a livello locale e nazionale.
Altro obiettivo è quello di favorire la cooperazione tra laboratori a livello internazionale, sviluppando adeguati strumenti diagnostici. La collaborazione è fondamentale per prevenire l’insorgere ed il diffondersi all’interno della Comunità Europea di patogeni introdotti deliberatamente, attraverso la definizione di specifiche procedure da mettere in atto a livello europeo, migliorando al tempo stesso le contromisure esistenti.
E’ necessario anche lavorare intensamente sulla comunicazione per costruire una forte “cultura della consapevolezza” sul tema della biosicurezza in tutti coloro che ricoprono ruoli di responsabilità nel settore agro-alimentare, condividendo le esperienze a livello internazionale e organizzando regolarmente corsi di formazione trans-nazionali e multi-disciplinari.
La biosicurezza agro-alimentare è un campo di ricerca relativamente recente in Europa. La maggior parte delle esperienze su questo tema sono state condotte negli Stati Uniti, in Nuova Zelanda e in Australia, dove numerose Agenzie ed Enti governativi, insieme al settore privato e alle Università, sono da tempo coinvolti attivamente nella protezione delle risorse agricole dall’introduzione intenzionale o accidentale di agenti patogeni.
Partendo dall’esperienza conseguita attraverso progetti di ricerca precedenti questo nuovo progetto si concentrerà sugli agenti biologici in grado di infettare e danneggiare le colture, gli ecosistemi e in ultima analisi di compromettere la sicurezza alimentare ad ogni livello della filiera produttiva.
La rete di eccellenza darà nuova forza a partnership già consolidate, le estenderà a nuovi Paesi e nuove Istituzioni introducendo nuovi argomenti di dibattito, con lo scopo di dare vita ad un Centro di Competenza virtuale capace di affrontare i temi della biosicurezza delle piante e delle derrate alimentari e di diventare un punto di riferimento a livello europeo.
Gli utilizzatori finali del progetto saranno le autorità responsabili a livello nazionale ed europeo della salute e della sicurezza delle piante e delle colture: sarà infatti possibile per loro identificare procedure di risposta adeguate, utilizzando modelli previsionali non molto dissimili da quelli attualmente utilizzati per l’analisi convenzionale dei rischi per la salute delle piante.
Tenendo conto del fatto che le decisioni e le scelte politiche devono potersi basare su solidi basi scientifiche e sulla piena comprensione degli aspetti economici e sociali che fanno da cornice al tema della biosicurezza agro-alimentare, un maggior coordinamento con i processi decisionali a livello politico non potrà che giovare alla ricerca, orientandone al meglio l’attività a livello nazionale, internazionale ed europeo.
Sarà dunque possibile, grazie ad un migliore coordinamento delle attività di ricerca a livello nazionale ed europeo e a una relazione più stretta tra i vari partner del progetto, dare vita ad un sistema comune di conoscenze tecnico-scientifiche in grado di sostenere efficacemente le scelte politiche. Una maggiore e migliore comprensione dei rischi correlati all’ambiente, al commercio e alla sicurezza, permetterà di evidenziare i punti comuni, consentendo interventi più mirati e efficaci.