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Neoplasie e Alzheimer: le due facce dell'invecchiamento

Una malattia escluderebbe l'altra secondo quanto emerge da uno studio del CNR

I malati di cancro hanno minori possibilità di ammalarsi di Alzheimer e i pazienti affetti da Alzheimer sono meno soggetti ad essere colpiti da patologie neoplastiche. Un recente studio pubblicato su Neurology, infatti, ha indagato il collegamento tra i due stati patologici, al fine di sviluppare trattamenti per entrambi e facilitarne la diagnosi.

I ricercatori impegnati nello Studio, guidati da Massimo Musicco dell'Istituto di Tecnologie Biomediche del CNR, hanno selezionato un campione di oltre 200mila persone con età uguale o superiore ai 60 anni, residenti nell'Italia Settentrionale: è questa, infatti, l'età in cui i casi di cancro e Alzheimer aumentano in maniera significativa.

Alzheimer - anzianoNel corso di un periodo di osservazione durato sei anni, circa 21mila persone si sono ammalate di cancro e 2.832 sono state invece colpite dalla Sindrome di Alzheimer; soltanto 161 hanno sviluppato entrambe le patologie. Tale dato ha molto stupito i ricercatori, che si attendevano un numero di casi significativamente superiore: apparentemente, il rischio di cancro sembrava essersi ridotto del 43% nelle persone affette da patologia neurodegenerativa, mentre il rischio di sviluppare Alzheimer sembrava essere calato del 35% circa nei soggetti affetti da forme neoplastiche.

Secondo il Dott. Musicco, una possibile spiegazione del fenomeno è quella secondo cui il cancro esalta la riproduzione incontrollata delle cellule, attraverso l'espressione di geni che determinano il recupero e la riparazione degli elementi cellulari danneggiati.

Al contrario, la Sindrome di Alzheimer vede un'incapacità da parte dell'organismo di contenere la degenerazione delle cellule nervose, che si riproducono molto lentamente. Sotto il profilo patogenetico, quindi, le due patologie - pur condividendo alcune meccaniche molecolari - rappresentano situazioni opposte, il che potrebbe spiegare le statistiche osservate nello studio.

Ciononostante, la correlazione tra i due stati patologici non è ancora chiarita e i ricercatori sottolineano l'importanza di non sottovalutare la possibilità che si presentino insieme. Spesso, infatti, la comparsa di sintomi della nuova patologia neurodegenerativa (ad esempio, i deficit di memoria) viene interpretata come conseguenza del quadro patologico già diagnosticato, inducendo i sanitari coinvolti nella diagnosi a un involontario ritardo nella terapia del caso.

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