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Nell'Antartide la culla della vita marina

Scoperte nel mare di Weddell oltre 700 specie di animali sconosciuti che popolano i fondali abissali.

Creatura degli abissi marini 1 Le creature misteriose che Jules Verne immaginava popolassero gli abissi nel suo romanzo Ventimila leghe sotto i mari non sono solo frutto della fantasia immaginifica del famoso scrittore, ma esistono davvero. È di questi giorni la notizia, pubblicata in prima pagina sulla rivista Nature, della scoperta di ben 700 specie, di cui 585 di crostacei, classificate come sconosciute. L’eccezionale ritrovamento è avvenuto nel mare di Weddell, uno specchio di acque che si trova a ridosso della costa settentrionale del continente antartico, in prossimità delle isole Falkland, caratterizzato da fondali oscillanti tra i 500 e i 5000 metri di profondità. La variazione altimetrica tra la scarpata continentale e la pianura abissale e i continui mutamenti di temperatura e salinità causati dallo scioglimento dei ghiacci nella zona ovest del mare sono la probabile causa della grande varietà di specie qui rinvenute, in quanto verosimilmente hanno spinto gli abitanti di queste acque verso una continua evoluzione che permettesse loro di colonizzare ambienti tanto diversi e mutevoli.

Una simile scoperta non è casuale, ma è frutto di un’attività di ricerca inserita nel contesto di un progetto di respiro internazionale. Il Censimento della vita marina (Census of Marine Life) è infatti una collaborazione scientifica a livello mondiale che nasce nel 2000 e vede coinvolti più di duemila ricercatori appartenenti a 80 paesi. Il fine di questo cooperazione è di spiegare la diversità, la distribuzione e la consistenza delle diverse forme di vita che hanno popolato gli oceani nel passato, li popolano oggi e li popoleranno in futuro. La volontà è di individuare le specie a rischio e le aree caratterizzate da un’elevata variabilità, così da aiutare i diversi governi a studiare strategie efficaci per l'amministrazione sostenibile delle risorse marine. In una prospettiva più a lungo termine l’obiettivo è di acquisire sempre maggiori informazioni utili per comprendere processi naturali quali le variazioni climatiche, l’evoluzione, l’estinzione e la migrazione. La data prevista di chiusura lavori è il 2010 e ad oggi l’attività di ricerca conta 17 progetti, tra cui il Censimento della diversità della vita marina degli abissi (The Census of the Diversity of Abyssal Marine Life) o CeDAMar.

Attrezzatura per ricerche abissali Lo scopo di CeDAMar, che ha la sua sede operativa in Germania, è documentare la diversità delle specie che oggi popolano le pianure abissali per spiegare il trend evolutivo a livello globale e per migliorare la comprensione delle cause storiche e dei fattori ecologici attuali che regolano la biodiversità. In questo contesto si colloca lo studio denominato Andeep (Antarctic benthic deep-sea biodiversity), che ha permesso di effettuare l’eccezionale scoperta delle creature del mare di Weddell e di accreditare la teoria secondo la quale l'Antartide è la culla dell’intera vita marina, perché le sue acque, nelle quali sono arrivate dai livelli soprastanti tutte le diverse specie animali, raggiungono l’intero pianeta per effetto delle correnti sottomarine.

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