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Meteoriti e rifiuti spaziali: il pericolo è reale

La minaccia che deriva da oggetti vaganti nello spazio incombe sulla nostra testa. Per salvarci l'ESA costituisce una task force di scienziati

La minaccia delle meteoriti e dei rifiuti spaziali è un  tema di grande attualità.  Proprio per fronteggiare eventuali situazioni di pericolo e conseguenti esplosioni,  di recente, per la prima volta, i rappresentanti dell'ESA e delle agenzie spaziali di tutto il mondo si sono riuniti in una task force.

Meteorite RussiaGrande eco mediatica ebbe la meteorite che un anno fa entrò in collisione con la Terra sulla città di Chelyabinsk, in Russia. Milleciquecento persone rimasero ferite, circa 7.000 edifici gravemente danneggiati.  Fu un evento molto dannoso, fortunatamente nessuno rimase ucciso, che dimostrò la forza devastante di questi oggetti. 

E sconcertante è anche il fatto che nessuno l’avesse individuato prima dell’impatto. Probabilmente perché non era di grandi dimensioni (circa venti metri di diametro) e perché proveniva dal cielo illuminato dal Sole.  

Ma minacce più grandi si aggirano nello spazio. A febbraio un asteroide di 270 metri di diametro è passato molto vicino alla Terra. Avrebbe potuto causare danni enormi.  E, anche se si trattava di un oggetto dal diametro di qualche centinaio di metri, più o meno  qualcosa che rientrerebbe in un campo di calcio, avrebbe potuto distruggere completamente un'area urbana.  È su questo tipo di meteoriti che gli scienziati ripongono particolare  attenzione, cercando di trovare i modi per contrastarle e sventare la minaccia che esse rappresentano.

Detlef Koschny, direttore della sezione NEO (Near-Earth Objects, Oggetti Vicini alla Terra) dell'ESA, ha affermato: "L'anno scorso ci trovavamo ancora in una situazione nella quale se un asteroide avesse colpito il nostro pianeta non avremmo avuto a disposizione le modalità per reagire. Il primo passo in questo senso è stato istituire questo gruppo". 

MeteoriteIl gruppo è sostenuto dalle Nazioni Unite: mentre gli astronomi lavorano per individuare nuove meteoriti vicine alla Terra, il gruppo stabilisce quali di esse possano essere pericolose. 

Primo obiettivo è stabilire una soglia di dimensioni, di energia e quant'altro da utilizzare per intervenire con una missione spaziale. Si potrebbe cominciare da 50 o 100 metri di diametro. Ma definire numeri precisi è esattamente uno dei compiti di questo gruppo.  

Si stima che vicino alla Terra esistano 20.000 asteroidi dal diametro che varia da un centinaio di metri a diversi chilometri. Alcuni esperti studiano come impedire che una meteorite entri in collisione con il nostro pianeta.

Una delle idee principali che stanno considerando è quella di colpire l'asteroide con un veicolo spaziale, una specie di biliardo cosmico. Si cercherebbe di cambiare l'orbita di un asteroide dandogli slancio attraverso un veicolo spaziale. Ma il veicolo spaziale è solo un piccolissimo oggetto paragonato a un asteroide, ha una massa molto piccola, mentre quella dell'asteroide è molto grande. Quindi bisogna colpirlo molto forte, si deve fornire una velocità molto elevata al veicolo spaziale per fare in modo che l'asteroide cambi la propria traiettoria ed eviti la Terra. 

Rifiuti spazialiNaturalmente le meteoriti, che per la maggior parte sono frammenti di asteroidi, non solo l'unica minaccia. Ne esiste un'altra, nota come "detriti spaziali". Non rischiano di fare morti e feriti sulla Terra, ma possono provocare collisioni.

Si tratta fondalmentalmente di rifiuti dell'attività spaziale. Dei 16-17 mila oggetti che possiamo individuare grazie alle nostre stazioni terrestri, solo un migliaio sono veicoli funzionanti, il resto sono residui di vecchie missioni nello spazio. Oltre la metà di questi oggetti sono in effetti dei frammenti di collisioni avvenute di recente in orbita, e anche frammenti di esplosioni. 

Gli ingegneri sono concentrati su tecnologie simili a quelle utilizzate per deviare la traiettoria delle meteoriti.   L’intenzione principale per correggere la situazione è rimuovere la massa dall'orbita. Lo si può fare, ad esempio, installando motori sull'oggetto per farlo rientrare immediatamente. Un altro metodo è aumentare artificialmente la forza di resistenza di tale oggetto in modo che l'orbita si abbassi lentamente nel tempo, quasi in maniera controllata.  

Queste tecnologie spaziali potrebbero dunque aiutarci a disfarci dei rifiuti spaziali e ad allontanare le meteoriti, ma la questione va affrontata in modo molto serio e approfondito.

È necessario sapere che forse la prossima volta che succede, a esplodere non sarà un oggetto di 20 metri, ma un corpo in ferro di 50 o 100 metri di diametro. E si dovrà assolutamente essere in grado di evitare che ci colpisca. 

 

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