La ricerca si guadagna un articolo su Plos One, risultato di grande prestigio, mentre il Meta Menardi, ragno poco incline alla socialità e alla luce tanto da vivere nascosto in grotte e miniere, viene designato "Ragno europeo dell'anno 2012" dalla European Society of Arachnology. Tanto successo è dovuto alle straordinarie caratteristiche di robustezza della seta di questo ragno, messe in luce dal lavoro condotto dal gruppo di ricercatori del Laboratorio "Giuseppe Maria Pugno" del Politecnico di Torino, coordinato dal professor Nicola Pugno, in collaborazione con il Dipartimento Biologia Animale e dell’Uomo dell’Università di Torino e un gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile del MIT di Boston.
Lo studio, inoltre, è un primo risultato del progetto che si era aggiudicato il premio “Ideas”: un finanziamento di 1 milione di euro che l'European Research Council ha recentemente assegnato al Prof. Pugno per la sua eccellenza scientifica. Un’altra ricerca parallela, sempre sulle caratteristiche strutturali delle ragnatele, si è meritata di recente la copertina di Nature.
Il Meta Menardi è un ragno piuttosto grande, di colore bruno-rossastro, che predilige ambienti oscuri e umidi. E' una specie che si incontra piuttosto facilmente nell'emisfero nord, dall'Europa alla Korea, sino all'Africa settentrionale. Quelli utilizzati dai ricercatori torinesi in particolare sono state raccolte in loco in alcune grotte del Piemonte, con il risultato di avere prestazioni migliori rispetto a quelle prodotte in laboratorio.
Che la seta dei ragni abbia caratteristiche meccaniche di robustezza, flessibilità ed elasticità davvero straordinarie, tali da renderla simile a materiali come il kevlar, è risaputo e oggetto di numerosi studi. Ma quello che forse non tutti sanno è che ogni specie di ragno produce una serie di fili di seta con caratteristiche chimiche e strutturali diverse, e ne produce di tipologie diverse a seconda dell’uso che deve farne: per la struttura o per la tessitura della ragnatela, piuttosto che per costruire il bozzolo che protegge la sacca che contiene le uova.
Del resto, i ragni hanno superato brillantemente 400 milioni di anni di pressione evolutiva, durante i quali hanno potuto rafforzare e raffinare i loro strumenti di caccia e riproduzione.
La maggior parte degli studi, fino ad oggi, si sono concentrati sulla cosìddetta “dragline” (filo teso), il filamento di seta utilizzato dai ragni per costruire la struttura delle ragnatele. Pugno e collaboratori si sono invece concentrati sull’analisi del peduncolo che regge il bozzolo delle uova, di forma ovale, che pende “a testa in giù” dai soffitti delle grotte.
Questo filetto in seta ha generalmente una lunghezza di circa 2 centimetri e viene prodotto dalle ghiandole tubuliformi delle femmine di Meta Menardi. L’analisi, effettuata con “Microscopio elettronico a scansione ad emissione di campo” – FESEM – ha messo in risalto la complessità della struttura di questi peduncoli, realizzati grazie all’assemblaggio di un gran numero di fili di seta.
Ma il risultato più strabiliante emerso dai test è che, dal confronto con i fili di seta prodotti da altre specie di ragno, si evince che quelli del peduncolo della sacca delle uova di Meta Menardi raggiungono livelli meccanici tali da renderli di gran lunga, fino al 750%, i più allungabili tra quelli testati sino ad oggi.
La fantasia suggerisce immediatamente la possibilità di creare super-materiali, con prestazioni tecnologiche avanzate e innovative; naturalmente basta solo riuscire a riprodurre in laboratorio quello che questo super-ragno svolge quotidianamente nella tranquillità delle sue grotte.