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Marte, un anno dopo

Mars Express è in orbita intorno a Marte dall’inizio del 2004; qual è lo stato delle osservazioni arrivati a questo punto?

Mars Express La missione Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) è stata estesa per un altro anno marziano, ovvero per altri 23 mesi, a partire dall’inizio di dicembre 2005.

La decisione, presa dalla Commissione per i Programmi Scientifici dell’ESA, permette alla sonda in orbita intorno al pianeta rosso di continuare la sua missione sull’onda delle notevoli scoperte fatte fino ad ora.

Grazie ai dati di Mars Express, nuovi aspetti di Marte stanno emergendo giorno dopo giorno, rivelando un quadro sempre più complesso che include informazioni sul sistema climatico attuale, sull’attività geologica e su una distribuzione iniziale dell’acqua nei suoi diversi stati.

L’estensione della missione permetterà di fornire un continuità osservativa a fenomeni e regioni già studiati, cruciale per poter confermare e capire meglio i diversi aspetti e l’evoluzione di questo ambiente alieno.

Mars Express è in orbita intorno a Marte dall’inizio del 2004; qual è lo stato delle osservazioni arrivati a questo punto?

Durante la raccolta dei dati sulla composizione e le caratteristiche della superficie, la sonda europea ha rivelato che i processi vulcanici e glaciali sono molto più recenti di quanto ci si aspettasse. Ha confermato la presenza di processi glaciali nelle regioni equatoriali e raccolto la distribuzione del ghiaccio d’acqua e di anidride carbonica nelle regioni polari, scoprendo che il ghiaccio d’acqua si trova in quantità maggiore rispetto a quella che si credeva in precedenza, mescolato alle rocce nel terreno. Attraverso analisi mineralogiche, ha poi scoperto che grandi quantità di acqua, come laghi o mari, non sono esistiti per molto tempo sulla superficie marziana.

Alcuni strumenti di Mars Express, preposti allo studio della tenue atmosfera marziana, hanno creato una mappa con dati di densità e pressione tra i 10 e i 100 chilometri di quota. L’interpretazione di queste informazioni è finalizzata allo studio dei processi meteorologici e climatici del pianeta, a loro volta necessari per conoscere l’evoluzione dell’atmosfera che porta con sé la chiave per risolvere il mistero della scomparsa dell’acqua liquida, un tempo presente sulla superficie del pianeta, in tempi geologicamente rapidi.

Gli stessi strumenti hanno inoltre rilevato la presenza di metano in atmosfera. Il meccanismo di produzione di questo gas è ancora attivo sul pianeta, poiché altrimenti il metano sarebbe già stato completamente scomposto dai raggi solari in altre sostanze. Si parla di una probabile origine vulcanica o addirittura biologica. Quest’ultima ipotesi è rinforzata dal fatto che la distribuzione osservata di vapore acqueo e di metano, entrambi ingredienti per la vita così come la conosciamo, si sovrappongono in alcune regioni del pianeta.

Durante queste misure, la sonda ha poi effettuato per la prima volta nella storia l’osservazione di un aurora marziana, provocata da un meccanismo differente rispetto a quelle terrestri, che potrebbe fornire informazioni sull’interazione diretta tra il vento solare e alcune placche magnetiche sulla superficie marziana, un’ipotesi legata poi all’assottigliamento dell’atmosfera del pianeta.

Insomma, tanti pezzi, apparentemente non correlati, che vanno incastrati correttamente fra di loro per poter completare l’intero puzzle.

Marsis Ma non siamo ancora alla fine: Mars Express potrebbe ancora apportare importanti contributi al complesso quadro che rappresenta Marte grazie al radar MARSIS, l’ultimo strumento della sonda a essere diventato operativo. La sua apertura è stata ritardata di un anno a causa di problemi tecnici, ma ora è pronto per iniziare l’analisi del sottosuolo marziano. Questi studi hanno come scopo la ricerca di acqua, liquida o ghiacciata, intrappolata sotto la superficie del pianeta. Inutile dire che questi dati, insieme a quelli già presi sulla superficie e sull’atmosfera, produrranno una mappa dell’acqua su Marte senza precedenti.

Il filone di scoperte sul pianeta rosso non è certo in via di esaurimento. Non ci resta che rimanere in ascolto e attendere le prossime notizie da Marte, ricordando, infine, che questa è solo la prima di tutta una serie di missioni del programma Aurora, un progetto ad ampio respiro teso allo sbarco dell’uomo su Marte fra poco più di 30 anni. Chi si vuole offrire come pioniere?