Ci ha pensato per prima la sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) a entusiasmare gli scienziati con le sue immagini inviate non appena ha raggiunto l'orbita di Marte. MRO porta a bordo la più potente fotocamera telescopica mai inviata nello spazio. Questo le ha consentito di fotografare da 275 km di altezza il rover "Opportunity" posizionato nella Baia di Duck vicino al bordo del grande cratere denominato Victoria, il più grande sinora raggiunto essendo largo quasi 1 kilometro e profondo circa 70 metri. Le immagini inviate da MRO combinate con le riprese panoramiche effettuate da Opportunity mostrano le massicce pareti rocciose che il cratere.
Ora sarà compito di Opportunity avvicinarsi ancor più agli strati rocciosi per indagare sulla stratificazione avvenuta nel tempo dando ai geologi la possibilità di datare le rocce e avere informazioni sul clima e sull'ambiente che si sono avvicendati sul pianeta a noi piu' vicino nel corso dei millenni. Opportunity sta esplorando Marte da quasi 1000 giorni, un tempo record, insieme al suo compagno Spirit che lo ha raggiunto un anno fa e che in questo momento è bloccato da problemi di alimentazione delle batterie.
Ricordiamo che MRO, che è previsto svolga la più lunga e dettagliata esplorazione di Marte mai realizzata, porta a bordo tra gli strumenti che le permetteranno di raccogliere dati, un sofisticato radar di concezione e realizzazione italiana, lo Sharad, che consentirà di rilevare la presenza di acqua o ghiaccio fino a un chilometro sotto la superficie del pianeta.
Ma Opportunity e Spirit non sono certo gli unici a occuparsi di Marte, la sonda Mars Express dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), in orbita da Natale del 2003, sta studiando l'atmosfera del pianeta e ne sta fotografando la superficie inviando a Terra spettacolari immagini tridimensionali e consentendo di risolvere alcuni quesiti che appassionavano da anni i ricercatori. Una certa delusione ha accolto la definitiva dimostrazione che la "faccia", un rilievo dal volto umano visibile nella pianura di Cydonia, non è una struttura artificiale costruita da presunti Marziani, ma nient'altro che una serie di colline, una formazione del tutto naturale dovuta all'azione di erosione dei venti. Così come appaiono dovute alla fantasia della natura le altre formazioni che si vanno via via scoprendo, l'ultima delle quali richiama la visione di un teschio umano con una somiglianza davvero impressionante.
A caccia dei segreti di Marte c'è ancora la vecchietta del gruppo, Mars Global Surveyor, in orbita intorno a Marte da 9 anni.
Intanto sia gli americani che i russi si preparano per le missioni umane sul pianeta rosso previste per fine 2007 con simulazioni che prevedeno la permanenza di un gruppo di astronauti all'interno di un modulo spaziale che rimane a terra ma nel quale le situazioni ambientali vengono riprodotte esattamente come nello spazio. Si tratta di sperimentare la reazione ai complessivi 520 giorni della missione, da affrontare in spazi molto ristretti, in condizioni di respirazione con atmosfera rarefatta e di alimentazione razionata e senza possibilità di fuga. Chissà, potrebbe essere un'idea da copiare per un nuovo "reality".