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Lo zainetto fiuta inquinamento

Sviluppato dal CSP nell'ambito del progetto europeo Everyaware, Sensorbox è una vera e propria centralina di monitoraggio della qualità dell'aria che si porta sulle spalle

Zaino in spalla e via per le trafficate strade metropolitane a fiutare l'aria che respiriamo, misurando in tempo reale la quantità di agenti inquinanti in essa contenuti.

Everyaware - iconaUna mini centralina, tecnologicamente completa, ma compressa nello spazio di uno zainetto. Questo è Sensorbox, l'avveniristico prodotto che costituisce un esempio di tecnologia “smart”, alla portata di tutti, ed è al centro della sperimentazione del progetto Europeo Everyaware (Enhace Environmental Awareness through sSocial Information Technologies) , che vede tra i suoi protagonisti due strutture di Torino da anni impegnate nel campo delle ricerca tecnologica e scientifica, il CSP – Innovazione nelle ICT e la Fondazione ISI.

Il progetto è stato presentato dall’Assessore alle politiche ambientali, energetiche e allo sviluppo tecnologico del Comune di Torino, Enzo Lavolta, in occasione della rassegna Smart City Exibition, svoltasi a Bologna a fine ottobre scorso.

Lo zainetto, alimentato a energia solare, dialoga con uno smartphone o un tablet, raccogliendo dati Sensorbox - zainettoambientali legati all’inquinamento come temperatura dell'aria, umidità, concentrazione di anidride carbonica, di ozono o azoto, informando così chi lo trasporta. Su Google map appaiono alcune infografiche in 3D con il tragitto che si sta effettuando e il picco di monossido di carbonio o di biossido di azoto rilevati nei diversi punti.
È possibile inviare anche i dati soggettivi, ossia la quantità di inquinamento ambientale intuita dall'utente prima della rilevazione tecnica.

Ci pensa un database internazionale a raccogliere e mappare la qualità dell’aria rendendo le persone protagoniste di una grande rete di oggetti intelligenti che dialogano tra loro.

Sicuramente un'alternativa complementare rispetto alle rilevazioni delle centraline dell'ARPA, magari più complete, ma che richiedono tempi di elaborazione dei dati più lunghi.

Il risultato davvero innovativo è che, oltre a utilizzare tecnologie a basso costo, si attiva un monitoraggio partecipativo e capillare della qualità dell’aria. In tal modo il cittadino potrà avere un ruolo attivo nel monitoraggio del proprio ambiente, partecipando indirettamente ad un importante progetto scientifico sulla consapevolezza ambientale.   Inoltre, la possibilità di una valutazione soggettiva della Sensorbox - mappaturaqualità dell’aria consentirà di quantificare la differenza tra l’inquinamento percepito e quello realmente esistente nonché di identificare i fattori che contribuiscono alla formazione della nostra coscienza ambientale.

La diffusione di queste centraline anti inquinamento mobili, miniaturizzate e rese trasportabili da chiunque, permetterà, se capillarmente diffuse, di acquisire una mappatura reale delle condizioni ambientali urbane: una chiara dimostrazione di come la ricerca e l’innovazione tecnologica possano – se ben indirizzate – essere al servizio delle comunità.

E allora pronti a partire, dal mese di novembre scenderà in campo una squadra di volontari che, a piedi o in bicicletta, muniti dell'inseparabile zainetto, raccoglierà per alcuni mesi i più significativi parametri relativi alla qualità dell’aria delle vie torinesi.

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