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Le cellule staminali oncogeniche come fattore rigenerativo dei tumori: convegno internazionale all'IRCC di Candiolo

Presso l'Istituto di Ricerca sul Cancro di Candiolo - Torino - si è discusso di una teoria, ormai non più di frontiera, secondo la quale le cellule staminali potrebbero essere coinvolte nell'invasività e metastatizzazione dei tumori.

Dal 7 al 9 giugno presso l’IRCC (Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro) di Candiolo si è tenuta, per addetti ai lavori, la Quarta (il ciclo è iniziato nel 1999) Conferenza Internazionale sul Cancro. Il titolo dell’evento di quest’anno è stato: "La crescita invasiva: un programma genetico per Cellule Staminali e Cancro”.

L’incontro è stato organizzato dal Prof. Paolo Comoglio, Direttore Scientifico del Centro, e dai professori Carla Boccaccio e Livio Trusolino, della facoltà di Medicina di Torino. Argomento centrale delle discussioni è stata la possibile correlazione tra cellule staminali e cancro.

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La crescita invasiva delle cellule staminali, in situazioni normali è indispensabile per il nostro corpo in quanto permette la crescita embrionale, la rigenerazione delle ferite, l’ossificazione e i processi rigenerativi in generale. In situazioni aberranti (in presenza di mutazioni genetiche delle cellule) può invece provocare l’invasività tumorale e le metastasi. Durante il convegno si è approfondita l’ipotesi per cui il processo invasivo e metastatico possa originare da proprietà fisiologiche di cellule staminali-progenitrici indifferenziate, ovvero da cellule staminali portatrici di mutazioni genetiche, dovute alla presenza di oncogeni. Queste, per loro natura ed in situazioni normali, tendono ad allontanarsi dalla sede primitiva e a portarsi in altri distretti, dove terminano il processo differenziativo dando origine al tessuto maturo.

Nel discorso di presentazione al Convegno, il prof. ComoglioComoglio Paolo Maria sottolinea con una metafora l’importanza delle cellule staminali per il processo tumorale. Esse vengono paragonate alle radici di una pianta, la vita e la rigenerazione del fusto dei rami e delle foglie prende il via proprio dalle radici. Se accostiamo il discorso al tumore, esso nasce e cresce alimentato dalle cellule staminali. Secondo questa ipotesi, fino adesso si è cercato, con le terapie antitumorali, di estirpare i rami e le foglie. Se si riuscisse ad eliminare le cellule staminali portatrici del cancro, esso, non più rigenerato, seguirebbe il suo ciclo di vita e morirebbe. Bisogna cioè riuscire a distruggere il nucleo rigenerativo del tumore, altrimenti esso potrebbe riformarsi.

Infatti, ogni cellula, anche quella cancerosa, ha un suo ciclo (detto ciclo cellulare) più o meno lungo che poi porta all’apoptosi (morte cellulare programmata). Il problema non è però così semplice da risolvere, in quanto le cellule staminali sono per loro natura resistenti alle aggressioni dell’ambiente e sono quindi molto resistenti ai chemioterapici. Secondo studi recenti le cellule staminali sono presenti in tutti i tessuti. Sono spesso passate inosservate in quanto sono molto poche, dell’ordine di due ogni mille cellule differenziate.

Grazie alla loro capacità di resistere alle aggressioni e di svincolarsi ai legami con le cellule adiacenti, le cellule staminali sono in grado di migrare, raggiungere altri organi, diversi da quello di origine, attecchire nei nuovi tessuti e proliferare. Sarebbe così spiegato il processo di metastatizzazione nel caso in cui queste staminali fossero portatrici di oncogeni.

Il convegno è stato strutturato in quatto sezioni con tematiche differenti ma complementari. Le sessioni hanno avuto per oggetto: “l’identificazione delle cellule staminali in tessuti normali e cancerogeni”, il “signalling” per l’autorigenerazione delle cellule staminali, la relazione tra cancro cellule staminali e metastasi, le cellule staminali cancerogene come obiettivo di una terapia mirata.

Fiona Watt La conferenza è stata inaugurata dalla lettura magistrale della Professoressa Fiona Watt, Direttore del Cancer Research UK, Cambridge Research Institute, che ha parlato del ruolo giocato dalle cellule staminali nello sviluppo dei tumori dell’epidermide. L’incontro ha visto la partecipazione di 24 relatori, esperti a livello internazionale, europei e statunitensi. Tra questi si possono citare Kari Alitalo, Professore dell’Accademia Finnica e direttore del Centro di Eccellenza di Biologia dei Tumori di Helsinki, Yosef Yarden, Rettore della Feinberg Graduate Schooll dell’Istituto Weizmann di Rehovot in Israele, Michael Clarke, Direttore dell’Istituto di Biologia delle cellule Staminali e Medicina Rigenerativa di Stanford (USA). Tra gli italiani sono intervenuti, citandone soltanto due, il prof. Angelo Vescovi co-direttore dell'"Istituto di ricerca sulle cellule staminali", Dibit, H.S. Raffaele, Milano., il prof. Luigi Naldini, co-direttore dell’Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia Genica.

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