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La Regione Piemonte in prima linea nella lotta al dolore

Parte un nuovo progetto di riorganizzazione delle strutture altalgiche per offrire ai 600.000 pazienti piemontesi affetti da dolore cronico le migliori cure

La prima avvisaglia che segnala la possibile presenza di un male fisico è sicuramente il dolore. Nelle patologie croniche, con il progredire della malattia, il dolore, da segnalatore di pericolo, spesso diventa, a sua volta, una vera e propria malattia.

La Regione Piemonte si conferma leader in Italia per la gestione di questo vero e proprio “malanno”, dando il via ad un progetto di riorganizzazione delle strutture di terapia antalgica, articolato in ospedali di riferimento, ospedali cardine e medicina territoriale. 

I dati sono allarmanti: si calcola che in Italia 15 milioni di cittadini siano affetti da dolore cronico, solo in Piemonte su circa 4,6 milioni di abitanti, si stima che i potenziali utenti dei servizi di terapia antalgica siano circa 600.000.

Dolore cronicoIn dolore il più delle volte è dovuto a patologie vertebrali, artrosi, cefalea, neuropatie periferiche e, direttamente o indirettamente, a forme tumorali.

La Regione Piemonte ha cominciato ad occuparsi di lotta al dolore sin dal 2002, istituendo il comitato regionale per l”ospedale senza dolore”, in attuazione della legge 38/2010, che sancisce l’equità di accesso per tutti i pazienti alla rete di terapia del dolore ed alla rete di cure palliative, formalizzate a livello regionale.

Ora, con l’inserimento nel Piano socio sanitario 2012-2015 della "rete regionale di terapia del dolore" e della "rete regionale di cure palliative", il Piemonte si conferma tra le realtà italiane più attente al problema. 

Dopo aver svolto una mappatura delle attività già esistenti ed un’analisi degli sprechi presenti e delle risorse disponibili, gli esperti sono arrivati a stilare tre punti su cui si deve lavorare per far sì che i pazienti possano avere le migliori cure.

Innanzitutto è necessario il riordino dei servizi assistenziali, attraverso la razionalizzazione dell’attività e l’identificazione di 4 centri di eccellenza (Hub), dove operano algologi esperti, in grado di praticare tecniche interventistiche maggiori, e di 22 ambulatori (Spoke). La distribuzione di Hub e Spoke sul territorio viene proporzionata al numero di abitanti, salvaguardando le aree territoriali disagiate.

In secondo luogo risulterà fondamentale fornire ai cittadini informazioni precise sui percorsi da seguire, allo scopo di guidarli passo passo dal medico di famiglia fino al centro specialistico, nei casi più complessi. A tal riguardo la Commissione sta lavorando a progetti formativi per i medici di medicina generale, per gli specialisti ospedalieri, ma anche per i farmacisti, senza trascurare gli infermieri. Il medico di famiglia, in particolare, è una figura che deve acquisire un ruolo centrale nella rete assistenziale, perché rappresenta il primo riferimento per il paziente con dolore.

FarmaciInfine il monitoraggio e la promozione del corretto uso di farmaci oppioidi, anche in questo caso mediante percorsi formativi specifici per le figure professionali a vario titolo coinvolte nella presa in carico del paziente che soffre. Le cure palliative hanno il fine di controllare il dolore e gli altri sintomi ed, in generale, i problemi psicologici, sociali e spirituali dei malati stessi, per assicurare la migliore qualità di vita possibile nel rispetto della dignità e dell’integrità della persona stessa. Gli analgesici oppiacei, in particolare, rappresentano i farmaci di riferimento per il trattamento del dolore cronico moderato-severo ma sono sottoutilizzati; si commettono ancora diversi errori, perseverando nell’abuso di FANS, gli antinfiammatori non steroidei.

Il 27 maggio si celebrerà l’undicesima Giornata nazionale del Sollievo. Per l’ occasione, le singole aziende sanitarie locali hanno organizzato numerose iniziative per sensibilizzare la popolazione sul tema.

Perché la Legge 38 si può applicare anche in periodo di crisi: ottimizzando le risorse esistenti e tagliando i costi impropri, si possono aiutare i pazienti e offrire loro una migliore qualità di vita.

Per approfondimenti: http://www.retecurepalliative.it/

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