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La nuova Centrale Torino Nord: energia e riscaldamento.

Uno sguardo al nuovo impianto di cogenerazione termoelettrica realizzato da IREN a Torino

L'arrivo delle prime temperature veramente rigide di questo inverno insolitamente mite ha dato modo di testare  le caldaie della nuovissima  Centrale Torino Nord realizzata da Iren Energia, che consente di riscaldare una volumetria di 18 milioni di metri cubi, corrispondenti a circa 180.000 persone, con i correlati benefici ambientali ed energetici.  Con il teleriscaldamento si effettua il trasporto a distanza di calore ad uso riscaldamento urbano ed acqua calda sanitaria: un sistema semplice, pulito, economico e sicuro per riscaldare gli edifici.

Il nuovo impianto fornisce anche il calore ai 3 milioni di metri cubi di volumetria edificata sino ad ora serviti dalla Centrale Vallette, che ha cessato di funzionare e sarà smantellata. L’area liberata verrà restituita al quartiere come verde pubblico.

La Centrale è alimentata a metano e, oltre all’impianto di cogenerazione da 400 MW elettrici e 220 MW termici per teleriscaldamento, ospita un impianto di integrazione e riserva da 340 MW termici e un impianto di accumulo del calore cogenerato durante le ore notturne da 5.000 metri cubi.centrale iren

Le nuova rete di teleriscaldamento, realizzata da AES, è già interconnessa con quelle di Torino Sud e Torino Centro, e rappresenta un sistema integrato ad elevata affidabilità composto da due poli cogenerativi (Moncalieri e Torino Nord) supportati da impianti di integrazione e riserva distribuiti sul territorio in posizioni baricentriche (Politecnico, Mirafiori Nord e Bit), da accumulatori di calore e da stazioni di pompaggio e ripompaggio.

L’avvio della Centrale Torino Nord, congiuntamente con lo smantellamento della vecchia Centrale Vallette, assicura un forte contributo al miglioramento della qualità dell’aria, soprattutto nell’area metropolitana torinese Nord Ovest, e, grazie alla cogenerazione, fa registrare concreti risultati in termini di efficienza energetica, consolidando così la posizione di Torino come città più teleriscaldata d'Italia e tra le metropoli più teleriscaldate d’Europa.

In linea con la propria politica volta allo sviluppo sostenibile, Iren Energia si prepara a portare il teleriscaldamento nelle aree della Città non ancora servite e nei Comuni limitrofi interessati. Al riguardo, è già stato avviato l’iter autorizzativo per il Progetto Torino Nord Est, che consentirebbe di servire ulteriori 150.000 abitanti.  Inoltre,  il nuovo impianto è dotato di evoluti sistemi di catalizzazione delle emissioni in atmosfera in grado di minimizzare a livelli assoluti il rilascio di ossidi di azoto ed alla presenza di un significativo impianto di accumulatori di acqua calda funzionali a minimizzare l’impiego del sistema di integrazione e riserva.

Il cuore della nuova centrale, la turbina a gas costruita da Ansaldo energia a Genova, è talmente grande da poter essere trasportata solo via mare, circumnavigando la penisola per poi risalire il Po finché è navigabile. Il motivo sta nelle 300 tonnellate di peso, più che nei 15 metri di lunghezza e nei 2,5 di diametro: nessun camion sarebbe stato in grado di trascinarla oltre il dislivello delle montagne che ci separano dalla Liguria. E’ in grado di produrre, a regime, una potenza di 270 megawatt: ossia 270 milioni di Watt,  pari cioè alle pedalate di un esercito di 540 mila Armstrong, il famoso ciclista americano, all’apice della carriera e dello sforzo. centrale Torino Nord

L’investimento è stato tra i più importanti nell’Italia della crisi: 500 milioni di euro, di cui 300 per la centrale e 200 per la nuova rete di tubi (120 chilometri, posati da Aes Torino). Le dimensioni dello scheletro sono impressionanti: il generatore di vapore, sistemato fra i locali che ospitano le due turbine e che alimenta la seconda (prodotta da Tosi in 5 pezzi assemblabili e quindi più facilmente trasportabile rispetto alla turbina), è appeso a un portale alto 35 metri. I basamenti per le macchine sono in calcestruzzo, molte delle altre strutture sono in metallo: tonnellate di acciaio.

In pratica l’impianto funziona così: 1) la turbina a metano produce energia elettrica (potenza 270 MW); 2) i gas di scarico finiscono nel generatore di vapore (emissioni minime); 3) il vapore a 500° alimenta la propria turbina per produrre ulteriori 120 MW di energia elettrica e 120 MW di calore in cogenerazione per il teleriscaldamento.

L’acqua a 120° viene quindi pompata nella rete: in ciascun condominio scalda quella nel circuito locale (per intenderci quella nei termosifoni), tornando alla base intorno ai 70°. Per integrare i picchi di produzione (d’inverno, dalle 6 alle 8,30) o rimediare ad eventuali guasti, oltre l’edificio della turbina a vapore sono stati realizzati dei generatori di calore a metano: la portata di gas consumato, in totale, potrà raggiungere un massimo di 115 mila metri cubi all’ora.

Infine, sono presenti sei accumulatori di calore: sostanzialmente dei boiler della capacità complessiva di 5 mila metri cubi, in grado di accumulare la sovrapproduzione notturna (altrimenti inutile) e di restituirla al mattino. L’ultima struttura, centrale, riguarda i servizi ausiliari, dalla produzione di acqua demineralizzata al raffreddamento dell’aria comburente che migliora ulteriormente il rendimento.

Un impianto che rappresenta un ulteriore tassello tecnologico per una città, Torino, attenta alla  progettazione  del proprio sviluppo in un'ottica di sostenibilità.

 

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