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La lotta contro il cancro si ispira alla biologia umana

Nanomacchine a DNA per raggiungere i target tumorali in modo piu' efficiente. Un progetto italiano premiato dallo European Research Council

Come fare per rispondere alla necessità sempre più pressante di sviluppare nuovi sistemi che permettano la diagnosi precoce del tumore e rendano il trattamento terapeutico più efficiente e meno tossico?  Semplice, basta ispirarsi ai meccanismi cellulari di quella macchina "quasi" perfetta che è l'uomo e imitarne la funzionalità.

Questa idea è valsa un Premio dell'ERC - European Researc Council - con un finanziamento di 1,45 milioni di euro, al gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche, Università di Roma, Tor Vergata, coordinato da Francesco Ricci.

Nanomacchine a DNA - Peter Allen @ UCSBIl lavoro di ricerca, della durata di 5 anni, prevede di progettare e sviluppare delle nanomacchine a DNA che saranno in grado di rilevare marker tumorali, di rilasciare farmaci e di monitorare l’efficacia del trattamento chemoterapeutico. L'idea è quella di imitare i recettori che già esistono in natura e che, nel corso di milioni di anni di evoluzione, sono diventate delle macchine perfette in grado di riconoscere un target specifico in presenza di migliaia di altre specie e fornire una risposta in seguito a tale riconoscimento. 

Le nanomacchine sviluppate durante il progetto saranno costituite da brevi sequenze di DNA che possono attualmente essere sintetizzate a costi molto contenuti. Queste sequenze di DNA saranno ingegnerizzate in modo tale da funzionare come un' impalcatura di dimensioni nanometriche sulla quale poter "attaccare" delle specie chimiche in grado di riconoscere diversi marker tumorali. Proprio come molti recettori naturali le nanomacchine cambieranno conformazione in seguito al riconoscimento del target. Ciò porterà ad un segnale misurabile e al rilascio di un agente terapeutico.

Questo “switch” conformazionale, e quindi il segnale  e il rilascio del farmaco, avverrà solo e soltanto in presenza del marker tumorale rendendo questo meccanismo sensibile, specifico e molto efficace.

Il progetto è altamente multidisciplinare, e richiede expertise nel campo delle nanotecnologie, della chimica, della bioingegneria.

Per approfondimenti: www.francescoriccilab.com.

 

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