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La Lenalidomide: nuovo farmaco contro il Mieloma Multiplo

Arriva la Lenalidomide, nuovissimo farmaco contro il mieloma multiplo. Sperimentato con successo per la prima volta al mondo all'ospedale Molinette di Torino.

Arriverà in Italia nelle prossime settimane la Lenalidomide, un nuovissimo e rivoluzionario farmaco, scoperto e sperimentato per la prima volta al mondo (pubblicato sulla prestigiosa rivista “Journal Clinical Oncology”) presso l'Ematologia universitaria dell'ospedale Molinette di Torino. Questo farmaco darà un ulteriore e determinante contributo alla terapia del mieloma multiplo, il tumore delle cellule produttrici degli anticorpi. La Lenalidomide è prima di una nuova classe di antitumorali detti ImiDs – Immunomodulanti Innovativi, assunta per via orale, non si limita ad agire contro le cellule impazzite, ma è in grado di rendere “inospitale” e proteggere il midollo osseo, ovvero l'ambiente circostante in cui il tumore si sviluppa. Il farmaco è stato presentato in anteprima venerdì 14 marzo 2008 alle ore 21, presso l’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino in via Po 18 in un intervento dal titolo “Il mieloma oggi. I nuovi farmaci”. Relatori sono stati il professor Mario Boccadoroboccadoro , primario di Ematologia universitaria presso l'ospedale Molinette di Torino, ed il professor Antonio Palumbo, ematologo universitario del medesimo.

Il mieloma multiplo rappresenta un ottimo esempio di come i nuovi farmaci permettano di cambiare la storia naturale della malattia. Nella terapia del mieloma tre nuovi farmaci sono a disposizione: la talidomide, la bortezomib e la lenalidomide. La talidomide, è stata la prima a permettere di aumentare nettamente la sopravvivenza dei malati. La lenalidomide è un suo derivato. In una recente ricerca (pubblicata dal gruppo dell'ospedale Molinette di Torino sulla prestigiosa rivista “Journal Clinical Oncology”) ha più che raddoppiato le percentuali di risposta alla terapia ed ha mostrato di ottenere la miglior sopravvivenza rispetto alla terapia convenzionale. La sopravvivenza del mieloma era di circa 3 anni fino a 10 anni fa. Ora è sicuramente aumentata ad almeno 5 anni, ma ancora non si è in grado di proiettare i risultati ottenuti con le nuove combinazioni di chemioterapia e nuovi farmaci. Si tratta peraltro di farmaci con diverso meccanismo di azione, non in competizione tra loro e per i quali si può prevedere in futuro un uso in associazione o in sequenza. Le nuove terapie del mieloma sono talmente efficaci da permettere di raggiungere risultati simili a quelli del trapianto di midollo con una risposta dell'80% e con un 30-40% di remissione completa. Recentemente sono state introdotte molecole che si sono dimostrate molto attive in pazienti in fase di ricaduta. – spiega il professor Boccadoro – Molecole che il nostro Centro delle Molinette ha contribuito sostanzialmente a sviluppare. Negli ultimi anni è in questo settore che il nostro gruppo di Torino ha scoperto e sperimentato gli studi più significativi, dimostrando sinergie nell'associazione tra questi nuovi farmaci e la “vecchia” classica chemioterapia. Nuovo e vecchio insieme sono in grado di migliorare nettamente la risposta alla terapia e la sopravvivenza dei pazienti (Talidomide più Melphalan, pubblicato sulla rivista “Lancet”, oppure ora Lenalidomide più Melphalan, pubblicato sulla rivista “Journal Clinical Oncology”)”.

Il mieloma multiplo è una patologia del sangue rara che colpisce soprattutto le persone adulte anziane e conta 5 casi ogni 100mila abitanti negli uomini e 4,2 nelle donne. L'innalzamento dell'età media della popolazione ha portato in tutto il mondo ad un aumento della sua incidenza. In Italia le persone affette sono 8.500 ed ogni anno si registrano 3.500 nuovi casi, soprattutto nella fascia di età compresa tra i 50 ed i 70 anni. E' una patologia del midollo osseo, la cui causa è ancora sconosciuta, generata dalla crescita incontrollata delle plasmacellule, che producono una grande quantità di una proteina, il “componente monoclonale”, ovvero un tipo particolare di anticorpo.

Il professor Boccadoro, è stato da poco insignito del primo Premio nazionale “Vittorio Alfieri” sulla terapia innovativa dei tumori e del sesto Premio mondiale “Robert Kyle Lifetime Achievement Award”, ha creato l’MSG (Italian Myeloma Study Group), primo consorzio italiano per lo studio di questa malattia e tra i primi gruppi in Europa, che ha condotto una serie di determinanti trial clinici sull’efficacia di nuove sostanze per la cura del mieloma, quali appunto la talidomide, la bortezomib ed ora la lenalidomide.

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