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La bella zoologia

Il prof. Mainardi, con un intervento a Torino alla Fiera del Libro 2008 ha presentato il suo nuovo libro e spiegato le meraviglie del comportamento animale.

Il tema di quest’anno della Fiera Internazionale del Libro 2008 di Torino è stata la Bellezza. Quello del libro e della presentazione del professor Danilo Minardi si accosta perfettamente: La “Bella zoologia”

La bellezza nel mondo animale è ovunque, a parere dell’autore. Una bellezza che sta nella funzionalità delle capacita intrinseche degli animali, nella selezione, nella coevoluzione, nei metodi di sopravvivenza e nel codice genetico degli animali.mainardi2

Il libro è ricco di aneddoti e di curiosità sullo stile di vita degli animali e di come fanno a socializzare e nutrirsi, di espedienti per sopravvivere ai predatori.

“La bellezza la possiamo percepire – spiega il professore- nel canto dell’usignolo, nei cavalli al galoppo, altri aspetti ci sembrano, invece, orribili. Alcune cose ci piacciono altre no. Con quelle che ci piacciono, condividiamo una certa sensibilità, di tipo acustico, visivo, come il canto degli uccelli appunto”.

Un interessante esempio di come sia impresso nel DNA l’istinto di sopravvivenza lo si ha, come illustra Mainardi, osservando i pipistrelli, che fanno di notte quello che fanno le rondini di giorno: mangiano insetti e falene. Fin dagli anni settanta sappiamo che i pipistrelli utilizzano il sonar per orientarsi durante il volo, hanno una mente e quindi una visione del mondo “ultra sonora” che li aiuta nella caccia. Lo scienziato Roerer ha osservato, quando era casualmente a cena con degli amici in un giardino all’aperto, che giocando col suono dei bicchieri, che possono emettere ultrasuoni, in presenza di queste frequenze le falene smettono di volare. Emettendo ultrasuoni, i pipistrelli, hanno così difficoltà a cacciare le falene che in loro presenza non volano. Le falene si sono coevolute con i pipistrelli per non soccombere.mainardi 4

C’è poi una sorta di collaborazione tra le varie specie, sempre nell’ambito della co-evoluzione. L’etologo fa l’esempio delle ghiandaie, premettendo che la mente animale, come anche per l’uomo, è una sorta di duplicazione del mondo. Molto regolata dall’imprinting del DNA e dall’istinto nei primi, più regolata dalla cultura per i secondi. Tornando alle ghiandaie, esse per ricordarsi dove hanno nascosto le ghiande usano una sorta di mappa cognitiva, con dei punti di riferimento chiamati punti di “repere”. Ma non sono perfette e non ricordano tutti i nascondigli, quindi svolgono una funzione di semina per la pianta, in quanto non recuperano tutti i semi.

Toccando argomenti più scientifici, nella sua produzione divulgativa Mainardi spiega come anche gli animali sognino, e di conseguenza pensino. “Per sognare – puntualizza Mainardi – bisogna essere svegli altrove, nella duplicazione del mondo, cioè nella mente”. Si sono fatti così degli esperimenti, ad esempio, sui cani, monitorando le loro onde celebrali e si è riscontrata, durante il sonno, una attivazione delle aree del cervello deputate e certe funzioni come l’aggressività. mainardi2

L’uomo evolvendosi ha perso la maggior parte dei suoi istinti, privilegiando l’eredità culturale piuttosto che quella genetica. Ma uno degli istinti che abbiamo mantenuto è quello del riconoscimento dei segnali infantili. Con un semplice esperimento, mettendo in un luogo pubblico due padroni, uno con un Golden Retriver e l’altro con un Dobermann, tutti gli avventori osservati andavano ad accarezzare il Golden, che risveglia istinti infantili e stavano alla larga dal Dobermann. Viene “naturale” per noi stare alla larga dal cane cattivo.

“Su milioni di specie animali – conferma l’etologo – soltanto un migliaio sono capaci di trasmettere l’esperienza acquisita”, se prendiamo ad esempio alcuni pulcini, quelli allevati sotto una lampada nei grossi allevamenti, in assenza della chioccia, temono la presenza dei lombrichi, non riconoscendoli come potenziale cibo. Mentre i pulcini allevati in presenza della chioccia, accettano di buon grado la presenza del verme. La chioccia ha insegnato loro a non temerlo.

Un altro esempio “narrato” dal Mainardi, testimonia di come la natura possa essere originale ed affascinante. Gli allevatori di Bufale Campane, hanno da decenni l’abitudine di tenere l’albero genealogico dei loro allevamenti. E danno un nome ad ogni bufala, coincidente con una piccola filastrocca. Curioso è che quando l’allevatore canta la filastrocca, soltanto la bufala con quel nome si avvicina per farsi mungere.mainardi3

Danilo Mainardi, oltre ad aver pubblicato libri come “Nella Mente degli animali” e "La Bella zoologia" editi da Cairo Edizioni, collabora con testate giornalistiche come Il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore ed Airone. Ha partecipato a programmi come SuperQuark di Piero Angela e conduce una intensa attività di Divulgatore Scientifico. E’ etologo ed ecologo, docente di Ecologia Comportamentale all’Università Ca’ Foscari di Venezia ed è Direttore della Scuola Internazionale di Etologia di Erice. E’ presidente onorario della LIPU (Lega Italiana protezione Ucelli), e membro di accademie quali L’Accademia Nazionale delle Scienze e l’International Ethological Society di cui è stato presidente.

mainardi5 La “Bella zoologia”, è un libro molto divulgativo, viene privilegiato il racconto alla teoria. Vengono raccontati mammiferi, uccelli, pesci, rettili, animali che hanno trovato le soluzioni per garantire la sopravvivenza della loro specie. La bellezza del mondo animale viene descritta in molte storie, come quella della volpe: quella artica che vive nel gelo, con orecchie piccolissime e quella del Sahara, il fennec, che disperde l’eccessivo calore attraverso padiglioni auricolari grandissimi. Mainardi, senza rinunciare al rigore scientifico, affronta in modo chiaro, per i non addetti ai lavori, temi complessi come l’evoluzione della specie, e il rapporto tra l’uomo e l’ecosistema. Ci rivela i segreti della zoologia, disciplina che nasconde segreti affascinanti perché, conclude il professore “capire gli animali, uomo incluso, è il punto di partenza per cambiare il nostro modo di stare nel mondo”.

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