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L’ansia degli adulti ha origine nella placenta?

Nello sviluppo uterino il mistero delle nostre emozioni

Uno studio condotto sui topi da un gruppo di ricercatori della Cardiff Univdersity nel Regno Unito, guidati da Mikael Allan Mikaelsson e pubblicato su Nature Communications, collega lo sviluppo di una personalità ansiosa a problemi ormonali insorti durante lo sviluppo uterino.

In particolare i ricercatori hanno studiato il comportamento di topi nei quali era stata impedita la produzione da parte della placenta (organo che nutre il feto durante il suo sviluppo) di un ormone particolare, chiamato fattore di crescita insulinosimile 2 (IGF 2). Gli esperimenti condotti  hanno mostrato che gli animali che hanno subito una carenza di IGF 2 placentale sviluppano da adulti un carattere particolarmente ansioso. IGF 2 è quindi in grado di influire  sulla programmazione a lungo termine del comportamento emotivo.placenta

E’ da tempo noto che IGF 2, prodotto sia dal feto sia dalla placenta, ha un ruolo importante nello sviluppo uterino e bassi livelli di questo ormone rallentano la crescita e portano alla nascita di neonati più minuti. Tuttavia le conseguenze a lungo termine della carenza di questo fattore di crescita non sono state ancora adeguatamente studiate.

Nel corso dei loro esperimenti, i ricercatori guidati da Mikaelsson, hanno confrontato il comportamento di due gruppi di topi geneticamente ingegnerizzati, il primo nel quale è stata impedita la produzione di IGF 2 da parte della placenta ed il secondo nel quale la carenza di produzione riguardava sia la placenta sia il feto.

I piccoli nati di entrambi i gruppi hanno mostrato segni della restrizione metabolica subita durante lo sviluppo intrauterino e, una volta raggiunta la maturità, si sono manifestate delle differenze nel comportamento.

I topi a cui erano venute a mancare entrambe le fonti dell’ormone insulinosimile erano caratterizzati da una più marcata gracilità fisica, ma non mostravano particolari problemi comportamentali. Al contrario, gli esemplari a cui era venuto a mancare l'IGF 2 prodotto dalla sola placenta manifestavano tratti comportamentali chiaramente legati a un frequente ed elevato stato di ansia. Quest’ultimo è stato successivamente confermato anche mediante il tracciamento dell'espressione dei geni a livello cerebrale che ha confermato la presenza di un profilo di espressione genico caratteristico di uno stato ansioso. Geni ed Ambiente

Appare quindi evidente il ruolo della placenta nella programmazione a lungo termine del comportamento emotivo. Il nostro modo di agire, di comportarci ed anche le emozioni che ci caratterizzano lungo tutto il corso della nostra vita sono legate al nostro sviluppo uterino, non solo in termini di causa-effetto dei geni che ereditiamo dai nostri genitori, ma anche da ciò che la placenta ci fornisce o meno durante i mesi dello sviluppo fetale.

Questi dati dimostrano dunque, una volta di più, che è fondamentale per il nostro sviluppo l’ambiente nel quale esso avviene e non solo il programma genetico che lo determina.