Articoli

Kilonova: 1000 volte più luminosa di un’esplosione Nova

Il telescopio Hubble ha individuato un nuovo tipo di esplosione stellare

 Si tratta di una nuova tipologia di esplosione stellare, generata dalla fusione di due oggetti celesti compatti, che è stata individuata dal telescopio Hubble, attualmente in gestione congiunta dalla National American KilonovaSpace Agency (NASA) e dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Un’esplosione Kilonova – questo il nome con cui è stato immediatamente battezzato il fenomeno – è circa mille volte più luminosa di una “semplice” nova, che generalmente è causata dall’eruzione di superficie di una nana bianca; contemporaneamente non bisogna dimenticare che una supernova, ovvero l’esplosione di una stella massiccia, risulta da dieci a cento volte ancora più luminosa di una kilonova.

La notizia è stata pubblicata di recente dalla NASA: Hubble ha individuato l’esplosione mentre era stato orientato per l’osservazione di un lampo di raggi gamma di breve durata, noto con la sigla GRB-130603B. Si è trattato quindi di un evento fortuito, considerato che esplosioni come quelle di una kilonova durano spesso
non più di una manciata di secondi. Talora, però, esse producono bagliori osservabili sia nello spettro dell’infrarosso sia in quello della luce visibile, il che consente agli astronomi di localizzare con precisione l’origine celeste del fenomeno.

Nel caso in esame il telescopio Hubble, mentre  era a caccia di alcuni di questi bagliori nella galassia dove è avvenuto il lampo gamma, ha individuato un’esplosione nello spettro dell’infrarosso. Pochi giorni più tardi, il 3 Luglio, Hubble è stato riorientato per tornare ad osservare la stessa porzione del cielo: la sorgente luminosa era scomparsa, ma nella zona persisteva un bagliore di dissolvenza. Tale indizio, secondo gli esperti del settore, suggeriva la presenza delle tracce residue di un nuovo tipo di esplosione stellare – battezzato Kilonova, appunto – e provocato dallo scontro e dalla successiva fusione di due oggetti compatti. Si aggiunge quindi un piccolo ma significativo tassello alla comprensione delle dinamiche stellari e un nuovo passo viene compiuto nell’ambito della comprensione della natura dell’Universo.

Suggerimenti