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Influenza in agguato: le strategie per combatterla

Alla terza Conferenza europea sull'influenza il punto sull'epidemia della prossima stagione invernale, che sarà causata da tre virus completamente nuovi e dunque particolarmente temibili. I consigli degli esperti per evitare il contagio.

virus influenza L'epidemia influenzale della prossima stagione invernale sarà più intensa rispetto agli anni passati e con un numero maggiore di casi, poiché determinata da tre virus «completamente nuovi con, in particolare, un nuovo ceppo molto virulento in arrivo dall'Australia». Ad affermarlo sono stati gli esperti riuniti lo scorso 15 settembre a Vilamoura, in Portogallo, per la terza Conferenza europea sull'influenza.

Per la prima volta negli ultimi vent'anni, il vaccino antinfluenzale della stagione 2008-2009 conterrà tre nuovi ceppi rispetto a quello dell'anno precedente: A/H3N2, A/Brisbane e B/Florida. Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) un europeo su quattro rischia di contrarre il virus. Due i gruppi di persone a rischio per cui è fortemente consigliato il vaccino: gli ultra 65enni e chi soffre di malattie croniche. In realtà dovrebbero essere vaccinate altre due categorie (la questione, però, resta controversa in campo medico): le donne in gravidanza e i bambini dai 6 ai 24 mesi. La profilassi è consigliata, infine, a coloro che vivono a stretto contatto con persone a rischio e a tutti gli operatori sanitari.

Gli esperti europei hanno anche lanciato l’allarme sulla prossima pandemia (epidemia la cui diffusione interessa più aree geografiche del mondo, con un alto numero di casi gravi e una mortalità elevata): il suo arrivo potrebbe essere «imminente» e, comunque, «ineluttabile», dato che i contagi di questo tipo si presentano sempre con una certa regolarità temporale. Nel XX secolo si sono verificate tre ondate pandemiche: la Spagnola nel 1918 (oltre 40 milione di morti), la pandemia del 1958 inizialmente comparsa in Asia (1 milione di morti) e quella del 1968 partita da Hong Kong (1 milione di morti nell'arco di sei settimane). Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) la prossima emergenza potrebbe causare fino a 2,2 milioni di ricoveri nei soli Paesi occidentali. Infettivologi e igienisti europei hanno rivolto un appello ai governi, affinché «agiscano in tempi brevi» con la messa a punto di piani per fare fronte al peggio. L'Oms stima che, una volta scoppiata la pandemia, saranno necessari 9-12 mesi per mettere a punto un vaccino. Da qui l’invito a fare scorte di farmaci antivirali, da distribuire all’inizio per contenere la diffusione del virus.

Frutta e verdura Che fare nel frattempo? Quali strategie mettere in atto per evitare almeno i tre ceppi virali del prossimo inverno? Per orientarsi nella giungla dei luoghi comuni, cento esperti tra medici generici, nutrizionisti e dietologi, consultati dall’Osservatorio FederSalus (associazione che riunisce le principali aziende italiane nel campo dei prodotti salutistici), suggeriscono una serie di regole a cui attenersi e comportamenti da evitare per superare incolumi l’attacco di raffreddore e influenza.

Al primo posto tra i fattori di rischio c’è l’alimentazione scorretta, povera di vitamine e di altri elementi utili a mantenere efficienti le difese immunitarie. Per quanto riguarda il raffreddore in particolare, il rischio aumenta sottoponendosi a continui sbalzi di temperatura, indossando abbigliamento inadeguato, frequentando luoghi molto affollati.

E se da sempre i bambini e gli anziani sono maggiormente esposti al rischio di contrarre sindromi influenzali e raffreddori, da qualche tempo in cima alla classifica si trovano anche i single, a causa di stili di vita irregolari e scarsa attenzione a ciò che mangiano. «Soprattutto nelle grandi città», spiega il professor Andrea Strata, docente di nutrizione clinica all’Università di Parma, «le persone che vivono sole si limitano a consumare un solo pasto al giorno, riducendo al minimo le riserve di vitamine e di tutti gli elementi necessari al nostro corpo per difendersi dagli attacchi esterni».

Gli sbagli più comuni? Bere poco (abitudine scorretta, propria purtroppo di milioni di italiani), ma soprattutto consumare poca frutta e verdura di stagione. Non solo: troppi sono convinti che con l’abbassarsi della temperatura sia necessario consumare cibi grassi, cosa che non aumenta le protezioni del corpo, anzi lo sovraffatica. Il risultato? Proprio quando il fisico ne avrebbe più bisogno, vengono a mancare elementi essenziali come vitamine e sali minerali.

E, malgrado la sovrabbondanza di messaggi di stampa e tv sui comportamenti da tenere per limitare il rischio di contrarre l’influenza o per attenuarne gli effetti, molto resta ancora da fare. Più che alle indicazioni degli esperti, infatti, molti italiani si affidano ancora ai rimedi “della nonna” o a metodi “infallibili” suggeriti dagli amici. Ricorrono così a decotti e pratiche prive di fondamento scientifico. In pochi si rivolgono al medico o al farmacista. Sono ancora parecchi, d’altronde, quelli convinti che alla base dell’influenza non ci sia un virus, ma un semplice colpo di freddo e che di conseguenza sia sufficiente coprirsi bene per evitare di ammalarsi. Altra credenza diffusa è che il fumo non influisca sulla contrazione delle malattie da raffreddamento, mentre si ignora che stili di vita e alimentazione incidono in modo consistente sulla probabilità di essere contagiati.

Numerosi gli errori anche sul fronte dei comportamenti da tenere quando si è ammalati: molti, ad esempio, non sanno che occorre reintegrare i liquidi persi con la sudorazione e c’è anche chi ritiene che non vadano mai aperte le finestre nella stanza dell’ammalato.

donna cappello Da questo insieme di considerazioni gli esperti hanno ricavato un vero e proprio decalogo a cui attenersi per uscire indenni dal periodo più rischioso dell’anno. Eccolo:

1) Curare l’alimentazione: autunno e inverno sono i momenti in cui il fisico è sottoposto a grandi stress e richiede quindi una particolare cura.

2) Mai sottovalutare i sintomi influenzali: oltre ai disagi legati alla malattia, spesso sono indice del fatto che qualcosa nel proprio stile di vita e nella propria alimentazione andrebbe rivisto.

3) Cercare di tenere uno stile di vita il più regolare possibile: soprattutto in questo periodo dell’anno bisognerebbe limitare tutto quello che può creare stress o causare grande stanchezza. Le giuste ore di sonno e pasti corretti a orari regolari sono la prima difesa.

4) Non affidarsi a cure fai-da-te: i cosiddetti “rimedi della nonna” talvolta possono funzionare, ma nella maggior parte dei casi sono un mix tra saggezza popolare e credenze prive di ogni fondamento. Sicché in alcuni casi, anziché guarire, peggiorano la situazione.

5) Assumere integratori alimentari: affiancare all’alimentazione elementi quali vitamine e sali minerali di cui il corpo ha maggiormente bisogno per difendersi dagli attacchi al sistema immunitario.

6) Integrare sempre i liquidi: la buona abitudine di bere spesso acquisita durante l’estate vale anche per l’inverno. Soprattutto quando si contrae l’influenza è necessario bere grandi quantità di liquidi.

7) Scegliere con cura l’abbigliamento: sì ai vestiti “a strati”, no ai capi troppo pesanti, poiché un’abbondante sudorazione rappresenta la porta d’ingresso per colpi di freddo.

8) Fare attenzione agli sbalzi di temperatura. Non esagerare con il riscaldamento: da utile può diventare un vero attentato al benessere (la differenza tra la temperatura interna ed esterna non dovrebbe mai essere superiore ai 15 gradi).

9) Fare attività fisica: anche se un chilo di troppo può essere nascosto dagli abiti invernali, praticare sport rinforza l’organismo.

10) Evitare i luoghi troppo affollati: nei posti molto frequentati si moltiplicano le occasioni di contagio, specialmente se si è già fisicamente debilitati. Quindi, nei periodi più a rischio, fare particolare attenzione a mezzi di trasporto, palestre e piscine.

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