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Il "Viaggiatore" compie trent'anni: viaggio verso i limiti del Sistema Solare

Il Voyager 2, lanciato dalla NASA nel 1977, ha appena varcato la così detta terminal shock: una zona prossima al confine del nostro sistema solare. Dopo un viaggio di 13 miliardi di chilometri.

L’avventura del Voyager 2 compie 30 anni oltrepassando la soglia dei 13 miliardi di chilometri dal sole (per dirla come gli astronomi, Voyager 2 è distante 84 unità astronomiche dal sole, un’unità astronomica equivale alla distanza tra il Sole e la Terra, Plutone ad esempio è a 32), ed è arrivato al limite estremo del sistema solare. Dove l’influenza della nostra stella cessa ed il vento solare, cioè quella forza creata dal magnetismo del nostro sole, rallenta. voyager

Il vento solare è un gas leggero formato da particelle di plasma e carico elettricamente, sospinto nello spazio dal sole. Il vento solare soffia in tutte le direzioni, immaginiamolo come una bolla che riempie lo spazio interstellare fin oltre l’orbita di Plutone. termination shock Ma questa espansione ha un limite, comincia a rallentare nella zona di spazio chiamata termination shock per poi fermarsi completamente nella zona chiamata eliopausa. Fino ad ora gli scienziati erano convinti che questo “rallentamento” fosse brusco e repentino, ma grazie ai nuovi dati del Voyager 1 prima, che ha raggiunto questa zona nel 2004 per poi fare perdere le sue tracce e del Voyager 2 poi, si sta capendo che questo rallentamento è lento e graduale. Quelli del Voyager 2, fanno sapere dalla NASA, sono i primi dati diretti della termination shock, in quanto quelli del Voyager 1 non sono mai giunti sulla terra per problemi di trasmissione. Il Voyager 2 ha avuto la possibilità di registrare i dati di quest’ area almeno tre volte, in quanto la zona di confine è labile e cambia in funzione dell’attività solare.

Giove La sonda fu lanciata nel 1977 da Cape Canaveral, con lo scopo, del tutto simile a quello del Voyager 1, di esplorare il nostro sistema solare, spingendosi dove nessun oggetto costruito dall’uomo era mai arrivato: verso la così detta termination shock, la zona di confine dove le forze esterne al nostro sistema solare, gas e detriti spaziali contrastano il vento solare, rallentandolo. Lo scopo primario della sonda sarà ora quello di studiare in quale modo queste due forze interagiscono. Attraversando la termination shock, il Voyager, fra circa sette anni, arriverà all’eliosfera ed oltre all’eliopausa, dove il vento solare finisce, abbandonando per sempre il sistema solare. Raggiungendo lo spazio interstellare tra un sistema di stelle e l’altro.

saturno La Nasa ha lanciato le sonde Voyager 1 e 2 verso Giove, Saturno, Urano e Nettuno nell’estate del 1977. Il primo ha raggiunto Giove il 5 marzo del 1979, il secondo nell’agosto, fornendo così le prime immagini del più grosso pianeta del Sistema Solare, prese da “vicino”, oltre 33.000 sono stati gli scatti. Poi è stata la volta di Saturno nel novembre del 1980 e nell’agosto del 1981, Urano nel 1986 , Nettuno nel 1989, infine il limite del Sistema Solare . Per la prima volta si potevano osservare i corpi celesti con immagini in presa diretta. nettuno Per ogni pianeta, i dati raccolti sono stati preziosissimi per fugare dubbi, spiegarne la morfologia, scoprire satelliti non visibili dalla terra, avere misurazioni più precise sulla loro grandezza e conformazione. urano

Per maggiori informazioni il sito della NASA è molto esaustivo (http://voyager.jpl.nasa.gov/).

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