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Il processo Bokanovsky

La clonazione di esseri umani per garantire la stabilità della società e del lavoro. Un incubo che occorre sognare a occhi aperti per impedire che qualcuno ce li chiuda senza che ce ne accorgiamo.

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“Comincerò dal principio” disse il Direttore: e gli studenti più zelanti annotarono la sua intenzione nei taccuini: “Cominciare dal principio”.

“Questi” e agitò la mano “sono gli incubatori.” E aprendo una porta isolante mostrò loro file su file di provette numerate. “La provvista settimanale d’ovuli. Mantenuti” spiegò “alla temperatura del sangue; mentre i gamèti maschi” e qui aprì un’altra porta “devono essere mantenuti a trentacinque gradi invece di trentasette. La piena temperatura del sangue li sterilizza. Gli arieti avvolti nel thermogène non generano agnelli”.

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Egli (...) mostrò loro (...) come le uova fecondate tornavano agli incubatori: dove gli Alfa e i Beta rimanevano fino al momento d’esser definitivamente messi nei flaconi; mentre i Gamma, i Delta e gli Epsilon ne venivan tolti, dopo solo trentasei ore, per subire il Processo Bokanovsky.

“Il Processo Bokanovsky” ripeté il Direttore: e gli studenti sottolinearono queste parole nei loro taccuini.

Un uovo, un embrione, un adulto: normalità. Ma un uovo bokanovskificato germoglia, prolifica, si scinde. Da otto a novantasei germogli, e ogni germoglio diventerà un embrione perfetto, e ogni embrione un adulto completo. Far crescere novantasei esseri umani dove prima ne cresceva uno solo. Ecco il progresso.

“Nella sua essenza” concluse il Direttore “il processo di bokanovskificazione consiste in una serie di arresti dello sviluppo. Noi arrestiamo lo sviluppo normale e, benché possa sembrare un paradosso, l’uovo reagisce germogliando.”

“Reagisce germogliando”. Le matite si diedero da fare.

Alzò la mano. Su di un nastro in lento movimento una specie di rastrelliera carica di provette stava entrando in una grande cassa metallica, mentre un’altra ne usciva. Si sentiva un leggero ronzio di macchine. Le provette impiegavano otto minuti per attraversare la cassa, egli spiegò. Otto minuti di raggi X non attenuati costituiscono infatti quasi il limite estremo di resistenza per un uovo. Un piccolo numero ne moriva; altre uova, le meno sensibili, si scindevano in due; la maggior parte emetteva quattro germogli; qualcuna otto; tutte poi tornavano agli incubatori, dove i germogli cominciavano a svilupparsi; indi, dopo due giorni, venivano sottoposte al freddo; al freddo e all’arresto dello sviluppo. A loro volta i germogli producevano due, quattro, otto germogli; e dopo aver così germogliato venivano trattati con una dose di alcool quasi sufficiente ad ucciderli: in conseguenza essi germogliavano ancora, e avendo prodotto questi ultimi germogli, i germogli dei germogli dei germogli, essendo ogni ulteriore arresto generalmente fatale, li si lasciava sviluppare in pace.

In quel momento l’uovo primitivo era sulla buona strada per trasformarsi in numero variabile di embrioni compresi tra otto e novantasei: “un prodigioso miglioramento rispetto alla natura, ammetterete. Dei gemelli identici, ma non in miseri gruppi di due o tre per volta come negli antichi tempi vivipari, quando talvolta un uovo poteva accidentalmente scindersi; ma proprio a dozzine, a ventine per volta...”

“A ventine” ripeté il Direttore: e allargò le braccia come se stesse distribuendone con abbondanza. “A ventine.”

Ma uno degli studenti fu abbastanza sciocco da chiedergli in che cosa consisteva il vantaggio.

“Ma caro il mio ragazzo!” Il Direttore si voltò rapidamente verso di lui. “Non vedete? Non vedete?” Alzò la mano: la sua espressione era solenne. “Il Processo Bokanovsky è uno dei maggiori strumenti della stabilità sociale!”

“Maggiori strumenti della stabilità sociale.”

Uomini e donne tipificati; a infornate uniformi. Tutto il personale di un piccolo stabilimento costituito dal prodotto di un unico uovo bokanovskificato.

“Novantasei gemelli identici che lavorano a novantasei macchine identiche!” La voce era quasi vibrante d’entusiasmo. “Adesso si sa veramente dove si va. Per la prima volta nella storia.” Citò il motto planetario: “Comunità, Identità, Stabilità. Grandi parole. Se potessimo bokanovskificare all’infinito, l’intero problema sarebbe risolto.”

Risolto per mezzo di individui Gamma tipificati, di Delta invariabili, di Epsilon uniformi. Milioni di gemelli identici. Il principio della produzione in massa applicato finalmente alla biologia. “Ma, ahimè,” il Direttore scosse il capo “noi non possiamo bokanovskificare all’infinito.”

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