Articoli

Il moscerino della frutta è campione di orientamento

Un recente studio californiano ha dimostrato che nonostante le ridotte capacità visive e olfattive la Drosophila melanogaster riesce sempre a individuare la fonte di un odore per lei gradevole.

Dopo l’ultimo studio che individuava in un gene le cause dell’inclinazione sessuale dei maschi della specie, la Drosophila melanogaster, nota ai più come moscerino della frutta, è di nuovo al centro dell’attenzione della comunità scientifica. Secondo quanto afferma Mark Frye, ricercatore dell’Università della California, «la Drosophila è l’ultimo grido in fatto di apparecchiature sensoriali, surclassando qualsiasi strumentazione realizzata dall’uomo». A quanto pare, infatti, gli esemplari adulti di moscerini della frutta sono capaci di individuare fonti che emettono odori per loro appetibili con un’abilità tanto straordinaria da attirare l’attenzione degli scienziati che si occupano di sviluppare software per la rilevazione a distanza di sostanze pericolose.

Drosophila melanogaster Un talento che ha sorpreso i ricercatori, perché, come spiega sempre Frye, «questi insetti hanno una risoluzione visiva spaziale 700 volte inferiore a quella umana e possiedono cinque volte meno tipi di recettori olfattivi». Fatto questo che ha spinto lo studioso californiano a chiedersi quale combinazione di cause permettesse alla Drosophila di manifestare prestazioni comportamentali di gran lunga superiori a quelle che si sarebbero potute predire sulla base degli input sensoriali: è un dato di fatto che in paesaggi complessi e visivamente differenti come foreste, giardini e balconi, il moscerino della frutta riesce sempre a raggiungere la fonte dell’odore che lo attrae.

L’ipotesi di Frye è che le capacità di “orientamento odoroso” della Drosophila dipenda dall’integrazione tra i diversi apparati sensoriali di cui l’insetto dispone. Il sistema nervoso dei moscerini infatti è costituito da tipologie differenti di neuroni: certi sensibili alla percezione panoramica della realtà di riferimento e altri focalizzati sulle singole componenti. Per verificare la propria supposizione, insieme al suo team di ricercatori Frye ha sviluppato un esperimento in cui un insieme di moscerini era vincolato a un magnete che lo teneva sospeso in una specie di mondo virtuale ribattezzato “smellvision”. I moscerini erano sottoposti a una serie di stimoli odorosi e visivi che i ricercatori potevano tracciare singolarmente, in modo da capire di che cosa avesse bisogno l’insetto per non perdere l’orientamento e giungere a destinazione. I risultati ottenuti, pubblicati sull'ultimo numero di Current Biology, hanno dimostrato che la percezione panoramica del mondo è ciò che permette agli insetti di seguire con abilità infallibile gli odori di loro interesse.

Una scoperta che potrebbe ispirare la creazione di software in grado di rendere molto più efficienti le apparecchiature utilizzate per la rilevazione a distanza di sostanze pericolose come esplosivi e contaminanti chimici.Giardino alpino

Suggerimenti