.....Avendogli un dottore ebreo, nel legger matematiche a Pastrufazio, e col sussidio del calcolo,
dimostrato come pervenga il gatto (di qualunque doccia cadendo) ad arrivar sanissimo al suolo in sulle
quattro zampe, che è una meravigliosa applicazione ginnica del teorema dell'impulso, egli precipitò più
volte un bel gatto dal secondo piano della villa, fatto curioso di sperimentare il teorema. E la povera
bestiola, atterrando, gli diè difatti la desiderata conferma, ogni volta, ogni volta! come un pensiero che, traverso fortune, non intermetta dall'essere eterno; ma, in quanto gatto, poco dopo morì, con occhi
velati d'una irrevocabile tristezza, immalinconito da quell'oltraggio......
Un brano tratto da "La cognizione del dolore" Garzanti 1999