Alcune specie di Anoplophora, coleottero
importato dall’Oriente, danneggiano seriamente
molti alberi della Lombardia. Prevenzione e
lotta obbligatorie sono le armi per tentare di
sconfiggerlo.
Si nutre di un gran numero di piante il cerambicide Anoplophora chinensis, il tarlo asiatico dal 2001 presente in Italia. Per ora la zona colpita sembra essere la sola Lombardia, dove nei comuni in cui ne è stata riscontrata la presenza vengono applicate precise regole di comportamento: nei comuni “focolaio” viene eseguito il monitoraggio di tutte le essenze arboree – pioppi, salici, olmi, aceri, betulle, ippocastani, platani e molti fruttiferi - che sono appetite dal parassita. A titolo preventivo, il controllo viene anche esteso nei comuni limitrofi all’area infestata, area nella quale vige l’obbligo dell’abbattimento e della distruzione per gli alberi attaccati dall’insetto, che nel solo 2007 avrebbe distrutto circa 1,9 milioni di metri cubi di alberi ad alto fusto.
La lotta contro il pericolo giallo – in tutto tre le specie individuate, oltre la A. chinensis, la A. malasiaca e A. glabripennis - non è facile perché l’ attacco avviene sia nei confronti di piante già indebolite che di quelle sane, con danni diversi legati allo stadio di sviluppo dell’insetto: le larve scavano delle gallerie di “alimentazione” soprattutto nella parte basale del fusto e nelle grosse radici, dove è avvenuta l’ovodeposizione. Dalla successiva fase di pupa, in cui si trasformano le larve a maturità, hanno origine gli adulti, che sfarfallano all’esterno, continuando a procurare danni perché si cibano di cortecce, foglie e piccioli. Complessivamente, gli alberi attaccati presentano ingiallimento delle foglie, crescita rallentata, problemi di stabilità del tronco. Per tentare di eradicare il coleottero, che recentemente è anche stato segnalato in Germania, si stanno valutando azioni di lotta chimica, sia nei confronti degli adulti, con trattamenti fitosanitari nella chioma, sia nei confronti delle larve all’interno della pianta, con trattamenti impregnanti del tronco. Per il successo delle iniziative di lotta viene data comunque notevole importanza ad una campagna di informazione adeguata, perché grazie al coinvolgimento attivo della popolazione è possibile, in casi come questo, aumentare le segnalazioni di casi di presenza sospetta del parassita e procedere velocemente all’eliminazione delle piante attaccate.
Per acquisire informazioni bio-etologiche dell’insetto xilofago nel nuovo areale, molto diverso da quello di provenienza, nel biennio 2005-2006 si è svolto il progetto di ricerca “Biologia, etologia e controllo di Anoplophora chinensis (Forster)” (BETOTAC), che ha avuto tra i propri scopi quello di ampliare la ricerca a nuovi campi d’indagine, come lo studio della flora intestinale dell’insetto, con l’ obiettivo di mettere in atto un controllo simbiotico dell’insetto.
Per approfondimenti
Infestazione di Anoplophora chinensis
http://www.unipd.it/esterni/wwwfitfo/Atti/Maspero_etal.pdf