Definire la persona amata "l'ago della bussola della mia vita" sembra una dichiarazione di amore eterno. Ma le cose non sono mai così definitive. In passato, infatti, la Terra ha visto diversi capovolgimenti del suo campo magnetico, con periodi in cui le bussole avrebbero indicato il sud anzichè il nord. L'ultima "capriola" c'è stata 780.000 anni fa, e da allora il nord è dove lo indicano le nostre bussole. Una questione dibattuta dagli scienziati è se ora siamo alle soglie di una nuova inversione.
I dati presentati nell'ultimo congresso dell'American Geophysical Union mostrano che il polo nord magnetico si è spostato notevolmente nel corso dell'ultimo secolo, mentre era stato relativamente tranquillo nei trecento anni precedenti. Più in dettaglio, lo spostamento è stato di 1.100 chilometri, e se continuasse così il polo finirebbe in Siberia entro cinquanta anni. Così le aurore boreali più belle non sarebbero più appannaggio dell'Alaska, ma della tundra siberiana. Queste informazioni appartengono al cosiddetto "paleomagnetismo", cioè lo studio della storia del campo magnetico terrestre. E' possibile ottenere certi dati grazie alle rocce fuse eruttate dai vulcani. Il ferro al loro interno, finché sono abbastanza calde, non è magnetizzabile. Ma quando la roccia si raffredda, la parte ferrosa torna a sentire gli effetti magnetici, e si "congela" secondo il magnetismo che c'è sulla Terra in quel momento.
Si può dire che un'inversione è vicina? Non è ancora certo. Gli scienziati sottolineano infatti che questa potrebbe essere semplicemente un'oscillazione temporanea. Certo, ballerino il magnetismo terrestre lo è sempre stato. E da 150 anni il campo si sta indebolendo.
Ma cosa succederebbe nel caso di una inversione? Diamo uno sguardo prima di tutto al concetto di "dinamo geomagnetica", il motore del campo magnetico terrestre, che si trova a 2.900 chilometri di profondità. Qui, dove le temperature sono di diverse migliaia di gradi, inizia il nucleo del nostro pianeta, composto principalmente di ferro. La parte esterna, fino a 5.100 chilometri di profondità, è liquida, fusa dal calore. Al di sotto c'è quello che viene chiamato nucleo interno, anche questo caldissimo, ma che viene mantenuto solido dall'enorme pressione in cui si trova. Naturalmente, come il resto del pianeta, queste due zone ruotano, ma a velocità differente tra loro, e la parte liquida viene "trascinata" da quella solida. Inoltre, sempre nel nucleo esterno, le differenze di temperatura tra le zone più vicine al nucleo solido e quelle più lontane da esso creano dei movimenti nel metallo fuso, che sale o scende a seconda che sia più caldo o più freddo.
Tutte queste correnti creano, appunto, una vera dinamo, non molto diversa da quella che alimenta i fanali di una bicicletta. Ma a volte la dinamo può diventare instabile. Così il campo magnetico potrebbe diventare sempre più debole, fino a scomparire del tutto. Ci sarebbero alcune migliaia di anni in cui la Terra sarebbe meno difesa dalle radiazioni che provengono dal Sole: ne arriverebbero sulla superficie fino a due volte di più. Preoccupante, ma a quanto pare episodi del genere avvenuti nel passato non hanno influenzato le forme di vita sul pianeta.
Poi il campo tornerebbe, ma capovolto. Roba da riscrivere tutte le bussole.