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iKnife, l'elettrobisturi intelligente

Un nuovo elettrobisturi che "annusa" i tumori promette di rivoluzionare la terapia oncologica

Sembrerebbe infallibile. Nel giro di pochissimi secondi, "iKnife" - il nuovo elettrobisturi intelligente che è stato sviluppato da Zoltan Takats presso l'Imperial College di Londra - "percepisce" l'odore di un tessuto tumorale da rimuovere, con un accuratezza del 100 per cento e lo elimina con il calore.

L'annuncio del nuovo strumento chirurgico che promette di rivoluzionare la terapia oncologica, riducendo significativamente il rischio di recidive e quindi la necessità di eventuali ulteriori interventi chirurgici, è apparso sulla rivista Science Translational Medicine  qualche giorno fa. Dopo una prima fase nel corso della quale sono state selezionate e catalogate le molecole presenti in oltre 300 tessuti, l'efficacia di iKnife è stata testata nel corso di 91 interventi chirurgici e i risultati si sono rivelati più che incoraggianti. Entro breve, verranno attivate nuove batterie di test che coinvolgeranno tre ospedali londinesi: il Charing Cross, l'Hammersmith e il St. Mary.

Dott. Zoltan TakatsTuttavia, è la genialità dell'inventore, Zoltan Takats, ad aver stupito gli operatori del settore. Un qualsiasi elettrobisturi funziona utilizzando corrente elettrica e generando un fumo di combustione che contiene molecole diverse in differenti quantità a seconda delle cellule che vengono vaporizzate; generalmente, tale fumo viene eliminato da un sistema di aspirazione dedicato. Fin qui, niente di nuovo... L'inventore di iKnife ha però pensato di analizzare la composizione del fumo prodotto da centinaia di tessuti tumorali e sani, catalogandone il contenuto in una "libreria" apposita, da consultare durante gli interventi. In questo modo, diviene possibile identificare la natura del materiale biologico con cui si viene in contatto. Il "naso" di iKnife è in realtà uno spettometro di massa, strumento di analisi già ampiamente utilizzato in chimica per identificare la natura delle sostanze.

Le analisi successive condotti sui campioni di tessuto asportate nel corso degli interventi chirurgici hanno verificato l'esattezza del responso fornito dal nuovo elettrobisturi. Secondo Takats: "Questi risultati forniscono una prova convincente che iKnife può essere utilizzato durante un'ampia gamma di procedure chirurgiche contro il cancro... permettendo ai chirurghi di eseguire le procedure con un livello di accuratezza prima impossibile”.

L'idea è quindi quella di eliminare in maniera progressiva la necessità di ricorrere al consueto esame bioptico, finora praticato. Un esempio comune è quello dei noduli mammari: la rimozione è attualmente seguita, secondo i protocolli, da una biopsia che consente di capire quale sia la natura istologica del nodulo; nel caso di positività, l'esame può condurre a operare un secondo intervento. Mediante l'impiego di iKnife, invece, gli oncologi potranno verificare se si trovano di fronte a tessuti neoplastici in tempo reale e procedere quindi direttamente alla rimozione di eventuali cellule malate. 

I prossimi trial clinici vedranno un esame ancora più approfondito dell'effettiva utilità di iKnife: verranno infatti confrontati gli esiti clinici di gruppi di pazienti operati con il nuovo elettrobisturi, rispetto a quelli di gruppi analoghi, operati in modo tradizionale. Si avrà quindi conferma dell'eventuale miglioramento nella rimozione delle masse tumorali e, in sostanza, dei successivi migliori risultati a lungo termine per i pazienti.

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